A meno di un anno dal 150° anniversario è utile riportare alla mente gli eventi che segnarono il cammino verso l’Unità d’Italia. Alberto Mario Banti con “Il Risorgimento italiano” (Laterza, 2009) ne ripercorre le tappe, ne analizza le eredità. Per meglio ricordare il significato delle celebrazioni appena cominciate e festeggiare più consapevolmente l’unificazione della nostra Italia. “A te che un giorno (quando ch’ei sia) indubitabilmente sei per risorgere, virtuosa, magnanima, libera, ed Una“.
In queste parole di Alfieri appare chiaro come la parola Risorgimento debba anzitutto intendersi come “risurrezione” della patria. E in questo volume il Risorgimento italiano viene esaminato nel suo insieme, poiché per l’Autore “esso va innanzitutto considerato come un processo politico-culturale che si fonda sull’idea di nazione e che ha come scopo la costruzione di uno stato italiano“.
E la trattazione del cammino verso la costruzione dell’Italia per Alberto Mario Banti non può che avere inizio dal Triennio Repubblicano, ovvero dal periodo compreso fra il 1796 e il 1799, poiché “fu in quella fase che per la prima volta si cominciò a parlare di rigenerazione (o risorgimento) della nazione; fu in quel periodo che alcuni ambienti politico-intellettuali formularono per la prima volta chiari progetti di costruzione di uno stato unitario, intorno ai quali si tentò anche di mobilitare energie ed individui“.
Ma è nei capitoli seguenti che il cuore del Risorgimento si delinea: nelle prime rivoluzioni, nei moti falliti, nei progetti politici fra loro contrapposti che vanno delineandosi e nelle battaglie dei loro ideatori-sostenitori. Grande spazio è attribuito, sicuramente a giusto titolo, a coloro che si fecero interpreti del progetto nazionale, sia pure con idee contrapposte come Mazzini e Gioberti, Garibaldi e Cavour, solo per citare alcuni fra gli “attori protagonisti” della nostra storia risorgimentale.
“Proprio perché la formazione del movimento nazionale – con tutte le sue difficoltà, i suoi limiti, le sue divisioni, ma anche con le sue realizzazioni e i suoi successi – è il cuore di quel processo, è su di esso che questo libro si concentra: non una storia dell’Italia nel Risorgimento, ma una storia del Risorgimento come movimento politico-culturale centrale nella vicenda dell’Italia contemporanea“
Al di là degli eventi, narrati ovviamente nel volume, che portarono all’Unità d’Italia proclamata nel segno della monarchia di Vittorio Emanuele II quel lontano 17 marzo 1861, appare importante oggi, per l’Autore, cogliere il significato complessivo della realizzazione in Stato unitario della nazione italiana. Alberto Mario Banti riflette così sulle eredità del Risorgimento, poiché “fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani” e si dedica nell’ultimo capitolo del suo scritto ad una breve e ragionata “Storia della Storiografia risorgimentale”. Molto interessanti i documenti di vario genere raccolti dall’Autore alla fine del volume, che spaziano dalla letteratura ai programmi politici e alle testimonianze, per terminare con una “lezione di pedagogia patriottica” tratta dalle commoventi pagine del Cuore di De Amicis.
Alberto Mario Banti insegna Storia contemporanea presso l’Università di Pisa. Si occupa di storia del Risorgimento italiano e di storia dei nazionalismi europei ottocenteschi. Tra le sue pubblicazioni, Storia della borghesia italiana. L’età liberale (Roma 1996) e La nazione del Risorgimento. Parentela, santità e onore alle origini dell’Italia unita (Torino 2000).
Autore: Alberto Mario Banti
Titolo: Il Risorgimento italiano
Editore: Laterza
Anno di Pubblicazione: 2009 (seconda ed. in Economica; © 2004)
Prezzo: 9,50 euro
Pagine: 236