“Quaderni di Lanzarote” (Einaudi, 2010), volume in forma di diario di Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura, è l’ultimo libro che l’autore portoghese farà uscire con la nota casa editrice di Torino.
Tutto ciò per via della decisione di quest’ultima di non pubblicare, lo scorso anno, Il quaderno – uscito poi con un altro editore, Bollati Boringhieri – a causa di alcune critiche esplicite al capo dell’attuale governo italiano, Silvio Berlusconi, nonché proprietario del gruppo Mondadori.
Sono un po’ di anni che lo scrittore, che ora vive nelle Canarie, sembra voler tentare la via del saggi per esprimere il proprio pensiero senza la forza narrativa dei romanzi. L’ultimo di questi, Il viaggio dell’elefante, non ha raggiunto, oltretutto, i livelli e la forza di quelli precedenti. L’impressione è quella di un uomo che sta soffrendo la delusione di un mondo che va verso la perdita degli ideali. I suoi, fermissimi, stanno traballando a forza dei colpi mortali che la quotidianità gli infierisce. Bisogna ricominciare, ri-iniziare a dare forza alle parole, ai ragionamenti, agli uomini.
Quasi una “rivoluzione umanistica” che parte da se stessi: fare i conti con il proprio io per comprendere tutto quello che ci circonda. La stessa forma-diario è, a parole sue, un romanzo con un personaggio solo. Il punto di partenza è la censura, non quella “velata” del 2009, ma quella del 1993, ai tempi dell’uscita de Il vangelo secondo Gesù Cristo, che lo costrinse ad andarsene dall’amato Portogallo (critiche all’autore arrivarono anche dal nostro paese, troppo spesso incapace di comprendere l’arte laicamente).
Testi, frasi, pensieri e, soprattutto, riflessioni fanno di questa “raccolta” un prezioso volume che racchiude in sé il percorso umano e artistico di quello che forse è il più importante scrittore vivente. Non vi aspettate pirotecniche massime da trascrivere su una t-shirt o sul proprio blog, ma lampi di vita vissuta, segnali forti della propria appartenenza al mondo. Essere invisibili e fare rumore: questo è quello che ci insegna Saramago. Un “viaggio della vista” che ci porta ad osservare realtà anche lontane dalle nostre. Che ci porta a vivere e a sopravvivere consapevoli di quello che vogliamo e dobbiamo fare.
José Saramago, nato ad Azinhaga nel 1922, narratore, poeta e drammaturgo portoghese, ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1998. Presso Einaudi ha pubblicato L’anno della morte di Ricardo Reis, La zattera di pietra, Storia dell’assedio di Lisbona, Viaggio in Portogallo, Cecità, Oggetto quasi, Tutti i nomi, Il racconto dell’isola sconosciuta, La caverna, Il Vangelo secondo Gesù Cristo, Manuale di pittura e calligrafia, L’uomo duplicato, Saggio sulla lucidità, Poesie, Teatro, Don Giovanni o il dissoluto assolto, Le intermittenze della morte, Una terra chiamata Alentejo, Di questo mondo e degli altri, Le piccole memorie, Il viaggio dell’elefante e Quaderni di Lanzarote.
Autore: Josè Saramago
Titolo: Quaderni di Lanzarote
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18 euro
Pagine: 194