“Giocattoli“ (Felici, 2010) è un piccolo libri di racconti di Matteo Pelliti, autore molto prolifico soprattutto nel web. Lo stile dell’autore è al tempo stesso raffinato e semplice, senza l’impulso all’immediatezza tipico degli scrittori di oggi. Nonostante la giovane età di quello che è un “quasi quarantenne”, come giustamente ha riscontrato Simone Cristicchi nella prefazione, le storie di questo autore sono “anacronistiche”.
“(…) scritte contro ogni attualità o moda narrativa, sia stilistica sia tematica, quasi fossero delle vecchie cartoline tirate fuori da un baule della soffitta, storie che a volte sembrano galleggiare sul retro di una cartolina, senza mittente e senza destinatario, repertorio di foto di famiglia in vendita su un banchetto d’antiquario”.
Quello che colpisce di questo volume è il valore complessivo dei racconti, nessuno dei quali sembra inferiore agli altri, cosa che, in una raccolta, mi è capitato pochissime volte di trovare. Pellitti si muove benissimo tra le storie, gestisce i tempi e gli spazi come un narratore d’altri tempi, come chi sa trasformare in favola anche materie complesse come il vivere quotidiano. Lo sguardo dello scrittore non è diretto, né ferocemente incisivo. Osserva muovendosi dalla periferia al centro, attento ai particolari, alle diverse cromature dell’esistenza. Il leitmotiv delle istantanee, delle fotografie, permette slanci temporali che sono in realtà slanci vitalistici: tutto, in questi racconti, anche il personaggio o il fatto più remoto, è squisitamente palpabile.
Nel racconto Argentina, 1923 riprende vita il Genoa a cavallo tra l’ottocento e il novecento, la prima squadra di calcio italiana e prima ad essere invitata a giocare oltreoceano. Subiamo il fascino di quel mondo, sentiamo, con le nostre orecchie, il “delirio dello Stadio Barracas”; sentiamo il peso del volo che ci conduce in Argentina, l’amore, la passione, la tensione, la fatica. Un’Italia che si avvicina al fascismo neanche troppo diversa a quella che oggi si affaccia al nuovo millennio. Se la lettura è viaggio, mai come in questo caso ci sentiamo in movimento, in una costante ricerca di noi stessi, di quello che siamo stati e di quello che saremo.
Matteo Pelliti è nato a Sarzana del 1972. Vive e lavora a Pisa dove si occupa di comunicazione pubblica sul web. Alcuni dei suoi racconti sono presenti nelle antologie Ultima spiaggia (2004); Caffè ristoro (2006); Pisanthology (2007). Ha collaborato al libro Centro d’igiene mentale di Simone Cristicchi (2007) e pubblicato la raccolta di poesie Versi ciclabili (2007) Il suo diario pubblico è www.coltisbagli.it
Autore: Matteo Pelliti
Titolo: Giocattoli
Editore: Felici Editore
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 10 euro
Pagine: 120