Rosso è amore, sentimento, sangue; bianco è assenza, vuoto, dolore. Le due facce della vita per Leo, un sedicenne come tanti alle prese con le partite di calcetto con Niko, le ore passate senza troppo impegno a scuola e le confidenze con la migliore amica Silvia su una panchina del parco, sempre la stessa. Ma il cuore di Leo è soprattutto per lei, la bellissima Beatrice, pelle diafana e una cascata di capelli rossi, bramata al punto da diventare un pensiero fisso e poi l’oggetto dell’amore. Questo ed altro nel libro edito da Mondadori.
“La tua stella rossa brilla sempre. Beatrice è lì, l’amore è dentro il tuo cuore ed è grande, ti fa sognare e nessuno può strappartelo via, perché è in un luogo dove nessuno può arrivare. Non so come descriverlo, spero che non passi mai“.
Un amore che sfida con straordinario coraggio la malattia di Beatrice, una grave forma di leucemia che la porta in breve tempo a rinunciare alla sua vita, a fare i conti con il necessario abbandonarsi agli eventi. Beatrice rappresenta per Leo il suo sogno, quel sogno che tante volte il supplente di filosofia, ribattezzato il Sognatore, lo ha invitato a cercare (“Poni una domanda a ognuna delle cose che ti colpiscono e appassionano, chiedi a ciascuna perché ti appassiona. Lì è la risposta al tuo sogno. Non sono i nostri umori che contano, ma i nostri amori“).
La prima prova narrativa di Alessandro D’Avenia, insegnante di lettere, è un romanzo intriso di sentimenti ed emozioni che non hanno paura di essere rivelati in tutta la loro disarmante semplicità. Un romanzo di formazione che attinge alla tradizione italiana, da Moravia a Calvino fino a Patti, ma che nel tratteggiare la figura del Sognatore, un insegnante decisamente fuori dagli schemi, non manca di omaggiare il Jonh Keating dell'”Attimo fuggente”.
Da più parti invocato come il nuovo Paolo Giordano, D’Avenia comunica la forza di una storia vera, raccontagli da uno studente durante un’ora di supplenza, con la giusta dose di finzione narrativa, il tutto resto attraverso un linguaggio credibile rispetto alla giovane età del protagonista, senza però scadere in facili ammiccamenti a una certa letteratura giovanilista.
Una storia buona ma non buonista, che descrive con non comune profondità una maturazione sentimentale ma più complessivamente emotiva, resa possibile anche grazie al supporto di amici veri e dei genitori, tanto contrastati, come naturale per un adolescente, quanto costantemente presenti e capaci di spiegare con la concretezza del loro esempio la grandezza dell’amore.
Perché l’amore di Leo, anche se mescolato fino all’osmosi con il dolore, porta con sé la speranza: “Il mio sorriso dice senza parole che quando cominci a vivere davvero, quando la vita nuota dentro il nostro amore rosso, ogni giorno è il primo, ogni giorno è l’inizio di una vita nuova“.
Alessandro D’Avenia, trentadue anni, laureato e dottorato in Lettere classiche, insegna Lettere al liceo ed è sceneggiatore. Questo è il suo primo romanzo. Rispetto al rapporto tra la sua attività di insegnante e l’esordio come scrittore, ha dichiarato: “C’è già chi mi chiede se voglio abbandonare l’insegnamento per dedicarmi alla scrittura, ma io non ho niente da raccontare se non sto con i ragazzi“. D’Avenia è autore di un blog: http://profduepuntozero.it
Autore: Alessandro D’Avenia
Titolo: Bianca come il latte rossa come il sangue
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 19 Euro
Pagine: 254