Flaneurs post-moderni, esploratori di non-luoghi, Gianni Biondillo e Michele Monina sono gli autori di un’insolita passeggiata a tappe in quell’altrove di Milano delimitato dalle sue tangenziali. “Tangenziali. Due viandanti ai bordi della città” (Guanda, 2010) è il racconto di un viaggio tra le nuove forme del territorio, ai confini di quella che una volta si chiamava città. All’inizio fu Ian Sinclair, che insieme ad alcuni suoi amici, si promise, riuscendoci, di coprire a piedi il periplo della M25, l’autostrada intorno alla megalopoli inglese.
Quell’ esperienza prese corpo in un libro, “London Orbital“, considerato uno dei libri fondanti di un nuovo modo di concepire il viaggio, chiamato “psicogeografia”, una sorta di deriva esplorativa al di là della giungla cittadina.
Da questa idea nasce “Tangenziali. Due viandanti ai bordi della città“, un diario di viaggio metropolitano, scritto a quattro mani da un critico musicale (meneghino d’adozione) e da un architetto prestato alla scrittura che ama Milano e il suo lavoro. Due sguardi, due background culturali, due linguaggi, che meglio non potrebbero restituire le brutture, le contraddizioni e gli stravolgimenti del mutamento urbano.
Camminando insieme ai due autori, a ridosso di una linea immaginaria che separa Milano dal suo hinterland, si scopre una terra di nessuno fatta di fabbriche dimesse, squallidi parcheggi per coppiette e senza tetto, cantieri in corso, dove non si incontra quasi nessuno. Su tutto regna un senso di smarrimento e di estraniazione, dato dallo stridore dell’ ambiente naturale in contrasto con l’estetica architettonica di un’edilizia troppo spesso incurante del luogo.
“Tangenziali” è un viaggio che spazia dagli aspetti desolanti e “ballardiani” dei paesaggi suburbani, alla storia sociale dei vecchi quartieri operai di Sesto San Giovanni e Lambrate, accanto ai quali si sono sviluppati i nuovi centri del potere industriale e mass-mediatico come San Donato e Cologno Monzese.
Se la rivoluzione industriale con il conseguente processo di urbanizzazione ha fatto entrare in crisi lo spazio della città, con le sue mura e il suo centro, il continuo sviluppo della città ha nuovamente rimesso in discussione questi confini. Non più la cerchia dei quartieri periferici e proletari, ma le arterie stradali, le cittadelle sorte nel nulla, contrassegnate dalla nuova edilizia popolare, sono le odierne mura della città. Una lunga camminata intrapresa con spirito di sfida e di sperimentazione, che esulando da intenti di analisi del territorio- e delle realtà sociali – non manca di dare una chiave di lettura di Milano e del suo passato, oltre quell’immagine stereotipata di città “da bere” ormai superata.
Una lettura interessante che contiene una riflessione non proprio scontata: nei cambiamenti della città si può scorgere un riflesso culturale dei nuovi tempi.
Gianni Biondillo è nato a Milano, dove vive, nel 1966. Architetto, ha pubblicato saggi su Figini e Pollini, Giovanni Michelucci, Pier Paolo Pasolini, Carlo Levi, Elio Vittorini. Fa parte della redazione di Nazione Indiana.
Autore: Gianni Biondillo – Michele Monina
Titolo: Tangenziali. Due viandanti ai bordi della città
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 17 euro
Pagine: 320