Cosa accadrebbe se l’acqua iniziasse sempre più a scarseggiare e a diventare un privilegio per pochi? Alessandra Montrucchio nel nuovo libro “E poi la sete” (Marsilio, 2010) prova a rispondere all’interrogativo.
Immaginando un futuro angosciante fatto di incessanti lotte e catastrofi, in cui gli uomini cercheranno disperatamente il bene più prezioso: l’acqua.
Il 2088 fu l’anno della Caduta: eventi catastrofici dovuti all’effetto serra hanno ridotto la terra ad un deserto, la popolazione è stata dimezzata e le masse oceaniche sono diventate immense caterve d’acqua radioattiva. Alcuni secoli dopo il tragico evento, in un paese occidentale non ben specificato, l’acqua è divenuta un privilegio per pochi. La privatizzazione dell’elemento più importante per la sopravvivenza umana segna una netta differenza tra le classi sociali più ricche, che vivono in palazzi con giardini e pannelli solari e le più povere, costrette alla miseria e alla ricerca continua e disperata di acqua. In un tale scenario avviene l’incontro tra i due protagonisti: Sarah, medico e ricca figlia del presidente e Gael, un quindicenne tossico, il cui padre, integerrimo giornalista, fa tremare il governo con i suoi dossier.
Nel paese scoppia una furiosa rivolta per l’acqua, che prenderà di mira anche l’ospedale dove si trovano Sarah e Gael. Frattanto il presidente viene destituito e giustiziato e l’orgoglioso giornalista ucciso a tradimento. Sarah e Gael, benché riluttanti, si vedono costretti a far fronte comune dinanzi ai pericoli e alle difficoltà che lo attendano. Insieme passeranno momenti terribili e soprattutto la perdita degli affetti più cari, ma scopriranno che a legarli è un affetto sincero e speciale, che li vedrà uniti anche durante il sorgere di un nuovo governo, non meno ingiusto, ma in grado di riportare la calma e in parte anche l’acqua.
“E poi la sete” è un appassionante romanzo fantascientifico, che però ha come fondamento uno studio approfondito dell’effetto serra e delle sue possibili ed estreme conseguenze in un mondo futuro. La ripartizione dell’acqua all’interno del paese descritto dalla Montrucchio, purtroppo, non si discosta molto dalla realtà attuale di alcune zone del Sud del mondo. Resta tuttavia la speranza, che, oltre all’egoismo, dettato da una spregiudicata lotta per la sopravvivenza, vi sia la necessitàdi darsi aiuto di fronte a situazioni imprevedibili, crudeli e violente.
Alessandra Montrucchio vive a Torino. Per Marsilio ha pubblicato Ondate di calore (1996, Premio Calvino), Cardiofitness (1998, da cui il film di Fabio Tagliavia con Nicoletta Romanoff), Macchie rosse (2001), Non riattaccare (2005, Premio Selezione Bancarella) e Fuoco, vento, alcol (2006, Premio Settembrini Giuria Giovani). Per Feltrinelli ha scritto il libro d viaggio Berlino (2007) e, con Cristina Virone, la saga per bambini Salmandra Daremouse. Insieme a Laura Tonatto, ha pubblicato per Einaudi Storia di un naso.
Autore: Alessandra Montrucchio
Titolo: E poi la sete
Editore: Marsilio
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18 euro
Pagine: 270