Testi come “Nucleare da fissione. Stato e prospettive” (Enea, 2009) non sono facili da leggere, ma incredibilmente utili per farsi un’opinione informata sulla questione all’indomani della decisione presa dal Governo italiano di tornare al nucleare. Di questa fonte energetica si parla in continuazione e si dice tutto e il contrario di tutto, quindi informarsi bene prima di esprimere il proprio pensiero è fondamentale.
Questo libro offre al lettore la visione dell’Enea in merito al nucleare e, per questo, non riporta un’opinione neutra sulla questione: l’Enea è il volano scientifico del ritorno italiano al nucleare e, se l’Italia avrà di nuovo centrali atomiche, saranno centrali costruite in buona parte in base alle indicazioni dell’Enea.
Scontato, quindi, che il parere sul nucleare contenuto in “Nucleare da fissione. Stato e prospettive” sia più che positivo. Ciò non vuol dire che si tratti di un testo di parte: l’onestà scientifica è in gran parte mantenuta e la quantità di informazioni fornite al lettore è pregevole. Anzi, a dirla tutta, le informazioni contenute nel testo sono così tante da poter scoraggiare il lettore. Gli argomenti sono intrinsecamente ostici e il rigore scientifico adottato non permette più di tanto la sintesi.
Tuttavia, questo, è un libro da leggere per avere, soprattutto, certezza dell’orizzonte scientifico e culturale all’interno del quale è maturata la decisione italiana di tornare alle centrali nucleari. Chi legge questo testo avrà una visione complessiva di tutta la filiera nucleare: il combustibile, le centrali, le scorie. Verrà a conoscenza, inoltre, di cosa si intenda con le ormai famose espressioni di “centrale di terza e quarta generazione”. Capirà, infine, che per le miracolose centrali di quarta generazione, quelle che producono pochissime scorie radioattive, c’è veramente molto da aspettare: trent’anni almeno.
In questo testo i vari problemi sono sviscerati in un’ottica prettamente scientista: i problemi causati dalla scienza si risolvono con la scienza. Proprio per questo motivo, chi scientista non è difficilmente verrà convinto dall’Enea che, per quanto riguarda il nucleare, “va tutto bene”. In più parti del volume, ad esempio, si porta la centrale finlandese di Olkiluoto (attualmente in costruzione con le stesse tecnologie francesi che verranno utilizzate nelle centrali italiane) come paradigma dell’efficienza, della sicurezza e della gestione del problema scorie. Tale centrale, però, al di fuori del mondo scientifico è oggetto di feroci critiche proprio per la sua efficienza e sicurezza.
Discorso assai simile per l’altra grande questione inerente alle centrali nucleari: i costi di costruzione degli impianti e quelli di produzione dell’energia. “Nucleare da fissione. Stato e prospettive” riporta costi di costruzione smentiti dall’esperienza (è ancora il caso di Olkiluoto, il cui costo sta lievitando senza controllo), mentre sui costi di produzione dell’energia bisogna ammettere che difficilmente si trovano due agenzie internazionali o organismi, anche scientifici, che propongono dati omogenei.
“Nucleare da fissione. Stato e prospettive”, quindi, non è da prendere come la Bibbia del nucleare italiano. Al contrario è un testo che serve per capire quali sono le idee portate avanti dalla scienza pubblica italiana per giustificare (a torto o a ragione sarà solo la storia a dirlo) l’opzione nucleare.
Resta, in questo libro, il valore assoluto e sempre utile della spiegazione scientifica di quali siano le differenze tra i vari tipi di reattori nucleari, di cosa sia l’arricchimento dell’uranio (e, di conseguenza, del punto in cui si passa da nucleare civile a nucleare militare) e di quali siano le strategie costruttive messe in atto per minimizzare i rischi di incidenti e di contaminazione. Importanti, infine, sono le informazioni fornite su tutti gli attori industriali principali del settore nel mondo, sulle differenti tecnologie disponibili e sui vari programmi pubblici per lo sviluppo dell’energia nucleare nel mondo.
Il libro si chiude con un capitolo sulla formazione e lo sviluppo delle competenze nel settore nucleare, sia nelle università che nel privato con i programmi industriali di training.
Stefano Monti rappresenta l’Enea in vari Comitati e gruppi internazionali (NSC-WPPT, IAEA Advisory Group on ADS, CEG-ISTC, NDC-Expert Group, Accordo ENEA-CEA per l’ADS, ecc.). Nel 1999 è stato Assistente del Presidente e dal 2000 è Responsabile della Segreteria del Comitato Tecnico Scientifico dell’ENEA. Attualmente è “contact person” e coordinatore delle attività ENEA per il progetto internazionale TRADE. Dal 2000 è il rappresentante ENEA nel Consiglio Direttivo dell’INFN e nel 2003 è stato nominato membro del Comitato NDC della Nuclear Energy Agency. Alla stesura di “Nucleare da fissione. Stato e prospettive” hanno partecipato P. Agostini, F. De Rosa, G. Gualdrini, A. Lantieri, A. Luce, S. Migliori, F. Padoani, R. Tinti, F. Troiani, F. Vettraino.
Autore: Stefano Monti (a cura di)
Titolo: Nucleare da fissione. Stato e prospettive
Editore: Enea
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 15 euro
Pagine: 234
Io credo che chiunque supporti un’idea energetica pro nucleare sia assolutamnete di parte benchè questo testo si basa su formule esatte l’uomo agisce per una sorta di idiozia autodistruttiva , il signor Monti mi sà dire perchè in francia si stanno scoprendo immense aree contaminate da scorie raioattive ? non erano i fortunati autosufficenti i signori francesi? e perchè noi dobbiamo prenderci anche questa responsabilità si sà qui in italia le cose le gestiamo sempre peggio degli altri paesi , ( non siamo riusciti a gestire un po di spazzatura per anni immagginiamo le scorie radioattive) abbiamo riattivato centrali morte in altri paesi che non sono a norma solo per speculare a rischio e pericolo di chi vive nella zona e non . Il vero problema è questo ,si sfrutta un modo si produrre energia troppo sporco per essere considerata un’alternativa non invasiva per la società a l’ecosistema.
Mi pare ovvio che si tenti la carta deli costi di produzione con il termine “contrastante” , il prezzo di produzione di un Kw con il nucleare è incalcolabile se si sommano gli oneri dovuti allo smaltimento delle scorie che và aldilà di qualsiasi prezzo di produzione di qualsiuasi altra fonte.
Ma davvero siete convinti che il nucleare prenderà piede in italia ?
lo vogliono solo alcuni industriali senza scrupoli supportato da un governo ridicolo che ha i giorni contati.