Il romanzo dissacrante di Valentina Brunettin

i_cani_vanno_avantiCosa distingue l’essere umano da un cane? La ragione, essenzialmente. Eppure la nostra complessità di pensiero, di rapporti e di emozioni ci porta troppo spesso verso un’insoddisfazione perenne, una ricerca continua di un’autenticità, che per i cani è semplicemente vivere. Valentina Brunettin affronta il tema in modo duro, crudo e realistico, con “I cani vanno avanti (Alet, 2010): un romanzo sovversivo, che svela e critica le convenzioni sociali.

Una storia, più storie. E’ il 3 novembre del 1957 quando la cagnetta Laika viene lanciata nello spazio in una capsula minuscola, che non le permette nemmeno di muoversi. Tra la vertigine, la nausea, il freddo pungente e il caldo che soffoca, che fa battere il cuore all’impazzata, anche il lettore si troverà imprigionato tra le pareti d’acciaio del piccolo satellite, insieme a quell’essere vivente che cercava solo l’affetto di un padrone, ma che per gli URSS era solo un modo per battere gli Stati Uniti nella corsa spaziale.

Intanto c’è Emma, la scrittrice talentuosa, ma goffa e imbranata, ossessionata dal cibo e dalle diete, che cerca di sopportare lo scorrere della sua vita insignificante. Un matrimonio di convenienza con un marito romanziere, impeccabile in pubblico, ma che la tradisce e la costringe a scrivere controvoglia best-seller per editori impazienti che bramano successo; un’amica bellissima, ma alcolizzata; un amante che non la ama, e poi tutti quei personaggi che affollano la sua mente alla ricerca di una penna che dia loro finalmente vita.

Ecco le donne alle prese con la loro femminilità. Ecco Adele, abituata a nascondere il suo lato femminile in abiti androgini, che improvvisamente si mette una minigonna, che la costringerà a vivere l’esperienza della violenza non come abuso, ma come colpa. Ecco Ele, la tredicenne che sfoggia la sua seduzione sui cubi delle discoteche, facendosi invidiare dall’amica Marta, che certamente non può competere con il suo fascino, ma che per una vendetta personale le causerà un’esistenza di silenzi e sofferenze. Ed ecco soprattutto Laika, che con il suo abbaiare continuo ha già deciso chi sarà il padrone della sua storia.

Leggere I cani vanno avanti è un’esperienza coinvolgente, che punta dritto a colpire e turbare le emozioni dei lettori, non solo per l’ottima resa stilistica della Brunettin, che si avvicina ai contemporanei americani, ma anche per l’intersecarsi di più temi distinti (la femminilità, il mondo dell’editoria, la vita razionale che domina l’istinto) tutti incentrati verso un unico fine, quello di smascherare e sovvertire con tono dissacrante le regole e le convenzioni che disciplinano la società attuale.

Valentina Brunettin, udinese, ventinove anni. Vince a soli diciotto anni il Primo Premio Campiello con il romanzo L’antibo (Marsilio) e pubblica a ventidue anni il suo secondo romanzo Fuoco su babilonia (Marsilio). I cani vanno avanti è il suo terzo romanzo e accende per Alet la collana Iconoclasti.

Autore: Valentina Brunettin
Titolo: I cani vanno avanti
Editore: Alet
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 10 euro
Pagine: 200