“Il buio oltre la siepe“: due DVD del film tratto dal romanzo di Harper Lee (protagonista Gregory Peck), più il libro “L’alba di un sogno. Da Atticus Finch a Barack Obama“, a cura di Alessandro Bignami (Feltrinelli, 2010).
La casa editrice pubblicò la prima edizione del famoso romanzo di Harper Lee nel 1962, con la traduzione di Amalia D’Agostino Schanzer (nel corso degli anni, il romanzo è stato rieditato molte volte). Questa edizione speciale contiene nel libro, oltre ai contributi di Paolo Mereghetti, Ennio Caretto, Riccardo Esposito e Marco Madoni, un saggio di Bruno Fornara, alcuni estratti del romanzo Il buio oltre la siepe, frammenti dall’Orfeo nero di Jean Paul Sartre e il discorso integrale pronunciato a Philadelphia il 18 marzo 2008 dall’allora candidato alla nomination democratica e futuro Presidente USA Barack Obama. Egli, rivolgendosi nella Constitution Hall di Philadelphia a circa duecento persone tra politici, notabili locali e giornalisti, invitò tutti a non ignorare i problemi razziali, ma ad affrontarli apertamente e onestamente, perché la storia dell’America si fonda anche sulla segregazione razziale. Obama pose l’accento sulla sua candidatura simbolica, lui figlio dell’America multietnica. “Questa volta vogliamo parlare delle donne e degli uomini di ogni colore e fede che servono insieme, combattono insieme, e vengono feriti insieme sotto la stessa orgogliosa bandiera…”.
Scout, la piccola protagonista de Il buio oltre la siepe, è la coscienza della piccola città di Maycomb, dello Stato dell’Alabama, di tutto il profondo Sud degli USA e di tutta una nazione. All’inizio degli anni Trenta a Maycomb “una città vecchia e stanca” nella quale «la gente si muoveva lentamente” Jean Louise detta Scout, vivace, insolente e curiosa ragazzina di otto anni orfana di madre, mette il suo impertinente nasino dappertutto. Vive insieme al padre, l’idealista avvocato Atticus, al fratello Jem di quattro anni più grande e alla domestica di colore Calpurnia, “angolosa, ossuta, era miope, strabica. E aveva le mani larghe come la traversa del letto e dure il doppio”. Le giornate dei fratelli trascorrono serenamente tra i giochi con il loro amichetto Dill e la curiosità di conoscere il loro strano vicino di casa Boo Radley malato di mente, il quale trascorre le giornate dentro “la casa maledetta”.
Per Jem e Scout il buio che si vede oltre la siepe è la paura di ciò che sta vicino a noi, ma non si conosce. Boo Radley come metafora del diverso, dello straniero. Il dramma scoppia quando Bob Ewell, agricoltore violento e ubriaco, accusa un uomo di colore, Tom Robinson, di aver sedotto la propria figlia diciannovenne Mayella. Atticus Finch assume la difesa di Tom. Eppure, nonostante l’avvocato, durante il processo, riesca a dimostrare l’infondatezza dell’accusa di violenza carnale, la giuria, fortemente influenzata dall’ambiente razzista, dichiara l’imputato colpevole. Tom Robinson durante il trasferimento in carcere evade e viene ucciso da un secondino. Bob Ewell medita vendetta nei confronti di Atticus e sarà proprio l’arrivo provvidenziale di Boo Radley a salvare la vita di Jem e Scout “Atticus aveva ragione. Una volta aveva detto che non si conosce realmente un uomo se non ci si mette nei suoi panni e non ci si va a spasso”.
Harper Lee pubblicò To kill a mockingbird, classico romanzo di formazione, nel 1960. Uccidere un usignolo, un uccellino innocuo e amante del bel canto è un peccato grave, insegna Atticus ai suoi figli. Come grave e inutile è la morte di Tom.
“Il mockingbird è un uccellino grande come un passerotto, che vive nell’America del Nord e che in italiano, nei libri di ornitologia, viene chiamato tordo beffeggiatore. Nella versione italiana del film il mockingbird è diventato usignolo e nella traduzione italiana del libro è stato sia passero sia merlo...”. Così spiega nel saggio introduttivo Bruno Fornara. All’epoca della pubblicazione del libro in America, la segregazione razziale nei confronti della popolazione di colore (in special modo negli stati del Sud) rappresentava lo status quo, un fatto considerato assurdamente normale. È la stessa Scout quindi che in prima persona conduce il lettore dentro la storia, e i suoi occhi innocenti osservano e giudicano il comportamento degli adulti.
Atticus Finch ha un sogno, la speranza che un giorno i suoi figli possano vivere in un mondo senza barriere di razza o di religione, nel quale un ragazzo di colore possa frequentare qualsiasi università, accomodarsi su di un posto di un autobus, sedersi su di un’anonima panchina di un viale o parco e dissetarsi in ogni fontanella pubblica. Per questo egli si batte coraggiosamente. Per provare a cambiare le cose, per scuotere le menti e le coscienze di Maycomb.
“Il buio oltre la siepe” a cinquant’anni dalla sua pubblicazione mantiene inalterato il suo messaggio universale contro ogni discriminazione, paura e pregiudizio fondamenti del razzismo.
Un libro da rileggere e adottare come libro di testo in ogni scuola. L’articolo di Ennio Caretto apparso su Il Corriere della Sera del 29 agosto 2001 racconta che il Sindaco di Chicago Richard Daley “ha deciso d’indurre i cittadini a leggere di più… ha scelto uno dei capolavori della letteratura USA, Il buio oltre la siepe”. Un film che ebbe come produttore Alan J. Pakula, da rivedere. Harper Lee approvò la scelta dell’interprete principale. Del resto l’autrice aveva pensato al proprio padre mentre nella sua mente prendeva forma il personaggio di Atticus. Il film uscito nel ’62 vinse tre premi Oscar l’anno successivo (miglior attore, migliore sceneggiatura non originale e migliore scenografia) e l’American Film Institute ha giudicato il personaggio di Atticus Finch come il più grande eroe cinematografico del XX Secolo. Nello splendore del bianco e nero le possenti spalle di Gregory/Atticus nelle scene dell’aula di tribunale sembrano portare tutto il peso del mondo.
“Adesso che il buio non ci faceva più paura avremmo potuto oltrepassare la siepe che ci separava dalla casa dei Radley e guardare la città e le cose dalla loro veranda. Accadde tutto in una notte, la notte più lunga, più terribile e insieme la più bella di tutta la mia vita“.
Harper Lee è nata a Monroeville, in Alabama il 28 Aprile del 1928. Ha studiato Legge all’Università dell’Alabama. Fu Truman Capote, suo amico d’infanzia, che le consigliò di pubblicare i suoi racconti. Il buio oltre la siepe, suo unico romanzo pubblicato nel 1960 riscosse un immediato successo. Per il personaggio di Dill l’autrice prese a modello proprio il suo vecchio amico d’infanzia. Il libro nel 1960 ha vinto il Premio Pulitzer. Nel 1962 venne tratto il film omonimo diretto da Robert Mulligan e interpretato da Gregory Peck. Ha ricevuto numerosi dottorati ad honorem, tra i quali nel 1997 il Dottorato in Human letters presso lo Spring Hill College in Alabama.
Autore: Harper Lee
Titolo: Gregory Peck in Il buio oltre la siepe – 2 DVD + libro
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 12,90 euro
Pagine: 128