Una vera e propria epidemia, propagatasi a partire dalla geniale invenzione di Gutenberg, la stampa a caratteri mobili, sperimentata per la prima volta nel 1456 con la pubblicazione della “Bibbia delle 42 linee“. Un morbo che può manifestarsi, a seconda della gravità, sotto forma di bibliofilia, bibliomania o bibliofollia, che sembra non conoscere battute d’arresto ma che continua a propagarsi, attraversando le epoche e colpendo soprattutto giovani e giovanissimi.
E’ un autentico prontuario rivolto a questi “malati” cronici, “Il morbo di Gutenberg” (Edizioni della Meridiana, 2003) di Mauro Giancaspro, direttore della biblioteca nazionale di Napoli che si è divertito a raccontare con non comune ironia le più bizzarre perversioni dei feticisti del libro.
Dall’insana passione non solo per il possesso ma anche per la consultazione dell’edizione pregiata, alla mania di personalizzare i volumi per collezionarli e catalogarli, acquistando sempre e non prendendo mai in prestito, per avere un rapporto diretto con loro. Schiavo dell’integralità e della ridondanza fino ad acquistare l’Antologia Palatina, I pittori moderni di Ruskin o la Storia naturale di Plinio, il “bibliomatto” di Giancaspro non resiste al richiamo delle fiere e vaga tra le bancarelle fino a provare “una sorta di sazietà mentale”, come scriveva Manganelli.
Giancaspro affonda le radici della sua malattia nel desiderio di riscattare un’infanzia fatta, come per tanti della sua generazione, di letture obbligate, di odiosi vocabolari e della convinzione che la lettura debba essere sempre necessariamente propedeutica alla scrittura. Tutto questo fino all’incontro con gli Oscar Mondadori e al superamento del complesso di essere diventato un lettore troppo tardi, perché, Flaiano docet, “si diventa lettori o per vocazione infantile o per sopraggiunta esperienza”.
E con la scusa di dimostrare che la catena del libro, ovvero quella serie di anelli congiunti che costituiscono i momenti fondamentali del processo di produzione e consumo del libro, è il principale veicolo d’infezione, Giancaspro snocciola una miriade di aneddoti e citazioni, dal suggerimento di Giuseppe Marotta, ovvero la creazione di un distributore automatico di libri, all’utopia di Sanguineti, che sogna di leggere tutto quanto è stato scritto.
Un libro appassionante da leggere tutto d’un fiato, in cui gli amanti della lettura potranno ritrovarsi facilmente e, forse, sentirsi un po’ meno strambi e soli.
Mauro Giancaspro fa da trent’anni il bibliotecario; ha diretto per dieci anni la Biblioteca Nazionale di Cosenza e da dodici dirige la Biblioteca Nazionale di Napoli. Ha pubblicato, tra l’altro, “Leggere nuoce gravemente alla salute” nel 2001 e “Il Morbo di Gutenberg” nel 2003 con l’Ancora del Mediterraneo, “E l’ottavo giorno creò il libro” nel 2005 con Cargo, “L’importanza di essere un libro” nel 2005 con Liberilibri. Collabora con “Il Mattino”, “Arte in” bimestrale di critica e d’informazione delle arti visive – e con “L’Almanacco del Bibliofilo” pubblicato annualmente dall’Aldus Club.
Autore: Mauro Giancaspro
Titolo: Il morbo di Gutenberg
Editore: L’ancora del Mediterraneo
Anno di pubblicazione: 2003
Prezzo: 12,50 euro
Pagine: 160
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