Cosa sarebbe successo se Mussolini, anziché appoggiare Hitler, si fosse schierato dalla parte degli Alleati? E’ il presupposto da cui prende avvio la fantasia narrativa de “La nostra guerra” (Baldini Castoldi Dalai, 2009).
Una storia fatta di “se”, in cui si raccontano in modo potenzialmente realistico le vicende che avrebbero portato l’Italia a diventare una delle maggiori potenze mondiali. Il 1942, l’Italia del Duce, fino a quel punto neutrale, entra in guerra a fianco degli Alleati.
Mentre inizia l’avanzata tedesca sul suolo nazionale, tutto il paese corre alle armi per combattere la grande battaglia della liberazione. Su questo sfondo storico, immaginario, ma narrato con potente realismo si muove il giovane protagonista Lorenzo Pellegrini, dodicenne di Bologna, che, abituato ad una vita borghese, da “milordino”, fatta di studi, adunate dei Balilla e vacanze al mare, si trova improvvisamente costretto a sfollare insieme alla famiglia tra le colline di San Sepolcro.
L’esperienza di vita nel Borgo sarà la tappa che per Lorenzo siglerà il passaggio all’età adulta: dapprima assisterà allo sfascio del rapporto dei genitori, tra i frequenti tradimenti del padre, l’avvocato Paride, e l’emancipazione della madre; poi si troverà a fare i conti con la mentalità paesana, tra giochi di potere, che coinvolgeranno tanto gli adulti, quanto i ragazzini, che combatteranno la loro guerra personale, fatta di sconfitte e rivincite, che li segneranno per sempre; infine arriveranno le avventure d’amore, proibite e affascinanti, nonché l’incessante attesa di notizie dal fronte riportate puntualmente sul Diario di guerra.
Sempre fedele al Duce, Lorenzo affronterà da solo il difficile cammino di ritorno a casa, mentre le camicie nere esultanti per la vittoria, festeggeranno la grandezza dell’Italia e del fascismo.
“La nostra guerra“ è un libro particolare, la storia possibile dell’Italia fascista, narrata attraverso gli occhi di un ragazzino con un realismo così attento e fedele da renderla veritiera. Gli anni ’40 descritti da Brizzi pur nella fantasia narrativa non sono dissimili dalla realtà storica, dagli scontri continui tra fazioni, dalla miseria della vita degli sfollati, dalla paura del nemico e dalla perdita dei propri cari al fronte. Il romanzo fa parte di una trilogia, è il secondo libro uscito dopo “L’inattesa piega degli eventi” (2008) di cui costituisce il prequel. E’ un’indagine sul possibile, ma è anche specchio del carattere di un’Italia, ostinatamente alla ricerca di un capo, che sia guida e riferimento per la nazione.
Enrico Brizzi (Bologna, 1974) ha fatto il suo esordio giovanissimo col romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo (Ancona, 1994; Baldini & Castoldi, 1995). Le sue più recenti opere narrative sono la raccolta di testi brevi La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco (Bari, 2008) e il romanzo L’inattesa piega degli eventi (Baldini & Castoldi Dalai, 2008), di cui La nostra guerra costituisce il prequel o, per dirla more italico, l’antefatto. Ogni informazione sui suoi libri e le sue iniziative si trova sul sito ufficiale: www.enricobrizzi.it
Info: video intervista all’autore
Autore: Enrico Brizzi
Titolo: La nostra guerra
Editore: Baldini Castoldi Dalai
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 20 euro
Pagine: 640