“In un corpo senza carne” (Tea, 2010), racconto dell’esperienza realmente vissuta da Sara. L’inferno dell’anoressia attraverso i gironi dell’annientamento del sé. Sara finalmente ne è uscita, dopo continue pulsioni di morte.
Tutto ha origine da una violenza sessuale subita quando aveva diciannove anni, dall’ingenuità e la paura di Sara di deludere gli altri. Il ragazzo dell’epoca, conosciuto nella pizzeria dove lavorava come cameriera col progetto di mettere da parte i soldi per iscriversi a Psicologia, le fa ottenere un colloquio con il responsabile di una ditta di giocattoli, amico dei genitori. Un contratto breve che si rivelerà un lungo incubo. Della violenza non parlerà mai con nessuno, Sara, temendo di non essere creduta e, ancora di più, di aprire quella devastante ferita.
Armata di lucida determinazione, decide che quel corpo deve abbandonare le forme così desiderate dal suo violentatore. Fa i conti con i cibi, alcuni li esclude, altri non li condisce, altri ancora li assume, sotto forma di briciole, nell’arco di dodici ore. Diventa irritabile, scontrosa come non lo era mai stata, tanto da essere condotta dai genitori da un esorcista. Arriva a pesare trentasette kg.
Nella Rete scopre l’esistenza di un mondo parallelo, al quale sente di appartenere: il mondo Pro-Ana, cioè a favore dell’anoressia. Si giura fedeltà ad ANA (Anoressia nervosa, per i medici) promettendole di diminuire l’apporto calorico, di vomitare in caso di lauti pasti e di non smettere di inseguire la magrezza. Due ricoveri per collasso, poi un lento, insicuro aggrapparsi alla vita, fondato soprattutto sulla passione per la danza e costruito grazie all’intervento di diversi specialisti, tra cui un sessuologo.
Questa è una storia a lieto fine e Sara ha deciso di condividerla. Ma, accanto a quelli che ne escono, sono ancora molti quelli che verranno annientati dai loro disturbi alimentari: c’è chi la fa finita gettandosi dalla finestra, chi si taglia le vene dei polsi perché “doveva farlo”, chi non trova pace nelle pratiche auto lesive. Sara si lava ossessivamente il corpo, illudendosi di poter cancellare lo schifo che quell’uomo vi ha impresso.
Sara è una ragazza italiana, violentata a diciannove anni dal suo datore di lavoro, mai denunciato. “In un corpo senza carne” narra la dolorosa esperienza dell’anoressia vissuta sulla sua pelle. Ha scelto di restare anonima per proteggersi.
Autore: Sara
Titolo: In un corpo senza carne
Editore: Tea
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 10 euro
Pagine: 250