“Il figlio più piccolo” (Garzanti, 2010) di Pupi Avati è un romanzo amaro e profondamente reale dei nostri giorni. Da pochi giorni è nelle sale il nuovo film del regista bolognese che trae spunto dall’omonimo libro.
Il protagonista della storia è Luciano Baietti, un uomo imbroglione, cinico e senza scrupoli che si dalle prime battute si rivela un vero mascalzone, perché sposa la madre dei suoi due figli Paolo e Baldo ma non per amore, bensì per acquisire delle palazzine di proprietà della moglie. Subito dopo il matrimonio Luciano esce dalla vita di Fiamma e dei suoi bambini tornandoci sono dopo tanto tempo.
Gli anni sono passati e lui scaltro e gran seduttore, è diventato un uomo di successo che vive sempre sull’orlo del fallimento: con le donne, negli affari, nei rapporti con i media e con la politica. Proprio quando per lui sembra tutto perduto, grazie anche ai suggerimenti del suo diabolico consigliere Sergio Bollino, un prete che ha deposto la toga per darsi agli affari sporchi e alla bella vita, e al clan dei suoi complici, riesce sempre a tirarsi fuori da guai.
Decide cosi di farsi vivo con i suoi figli, ma Paolo il più grande lo odia e cosi lui sceglie Baldo l’unico che può salvarlo, lo convoca nella sua villa nella campagna laziale con la scusa che lo voglia come suo testimone di nozze. Baldo sognatore e ingenuo si illuderà che il papà sia tornato veramente e che voglia cedere a lui tutti suoi beni e che con quei soldi finalmente potrà far felice la mamma, la sua amica e anche Paolo. Ma bastano poche ore perché lui capisca l’inganno e provi per l’ennesima volta una gran delusione. Tra imbrogli, sotterfugi e colpi di scena il programma di Luciano Baietti di ingannare il figlio più piccolo non andrà esattamente come i suoi programmi.
Pupi Avati racconta l’Italia di oggi e di sempre con pizzico di cinismo, mettendo in scena sempre personaggi e storie che divertono e al tempo stesso ci fanno capire meglio chi siamo davvero. Le storie di questo libro sono reali come i suoi protagonisti, sembra quasi di poterli incontrare nel bar sotto casa o leggere simili vicende sui giornali, loro rappresentano come siamo veramente noi.
Pupi Avati (Bologna, 1938), autore di più di quaranta film, è uno dei maggiori cineasti italiani. Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, è anche scrittore di romanzi che sono spesso ispiratori delle sceneggiature dei film – o viceversa – come La via degli angeli (2000), I cavalieri che fecero l’impresa (2000), Ma quando arrivano le ragazze? (2005), La seconda notte di nozze (2006) e Il papà di Giovanna (2008).
Autore: Pupi Avati
Titolo: Il figlio più piccolo
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 14euro
Pagine: 192