“Io sono cattivo” (Iride, 2009) è una curiosa raccolta di racconti pubblicata da Diego Rossi, autore alla sua prima, intensa, prova letteraria. L’antologia prevede l’intreccio di micro storie che hanno come minimo comune denominatore il conflitto ancestrale tra forma e sostanza, apparenza ed autenticità.
Lo scrittore cerca ci colpire allo stomaco, alla “pancia” del lettore, cercando di creare dei veri e propri piani-sequenza che spingono più sulla sfera emozionale che su quella squisitamente razionale.
“La bontà è l’unico investimento che non fallisce mai”: da questa celebre frase di Henry David Thoreau, filosofo e scrittore statunitense, il senso stesso di “emozione” è ribadito ed esaltato. Un senso che, a conti fatti, lo scrittore vuole cercare di far fuoriuscire dal magma melmoso della quotidianità.
Sono venticinque i racconti, tante storie per un libro di poco più di cento pagine che si legge tutto d’un fiato. Venticinque racconti che diventano meccanismi fondamentali, parte del tutto, di un qualcosa che non si può scindere: nulla è lasciato al caso, tutto è profondamente dosato, elaborato con intelligenza e, perché no, tenerezza.
Dal primo racconto, Prato inglese, all’ultimo, Il collezionista di emozioni, Rossi riesce a tenere vivo un gioco di cui non ci offre le istruzioni ma in cui partecipiamo attivamente, sempre appesi ad un filo, invisibile ma robusto, che ci conduce lì dove l’autore ci vuole portare.
Non c’è nulla di nascosto, conosciamo il punto di partenza (“Questa è la storia del preciso istante della mia vita in cui ho imparato a vedere le cose e a non guardarle in superficie e basta.”) e il punto di arrivo (“La vita le appariva una grande avventura appena cominciata”) eppure ci lasciamo andare anche grazie ad un senso di leggerezza che ci prende per mano.
Lo stile asciutto e apparentemente semplice denota una consapevolezza linguistica; la capacità di tenere accesi costantemente i molteplici fuochi della vita interiore attraverso un linguaggio vivace, a tratti persino audace, ci consegna, tra le mani, un volume prezioso che nobilita un genere, il racconto, che troppe volte subisce la “regola dello spazio”, lasciandoci più volte l’amaro in bocca che quel senso di appagamento che solo la letteratura ci può offrire. Mi piacerebbe vedere, ora, se allargando il respiro, magari cimentandosi nella prosa complessa di un romanzo, l’autore riesca lo stesso a trovare la medesima autenticità. Io credo proprio di sì.
Diego Rossi vive e lavora a Roma. I suoi racconti riproducono la voce narrante di appassionato osservatore della realtà, scrutata con sguardo disincantato e indulgente, curioso e rispettoso. Scrive per condividere lo strepitoso viaggio che è la vita. “Io sono cattivo” è il suo esordio letterario e la sua grande occasione.
Autore: Diego Rossi
Titolo: Io sono cattivo
Editore: Iride (Rubbettino)
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 10 euro
Pagine: 124