Libro per bambini e per adulti, fiaba poetica di amore, speranza, virtù e coraggio. Susanna Tamaro tocca ancora una volta le corde del cuore con “Il grande albero“ (Salani, 2009), una storia sulla natura e su come l’uomo sia ormai diventato insensibile e incapace di cogliere i più semplici e puri segnali che la Terra ogni giorno gli manda. Cosa prova un albero durante la sua lunghissima esistenza? VIDEO/L’autrice parla del suo ultimo lavoro
Il racconto inizia così, partendo dalle radici, per poi crescere pian piano, stagione per stagione, fino ad arrivare sempre più in alto, a osservare il cielo e le vicende del bosco, nonché quelle degli uomini che lo circondano.
Centinaia di anni fermi nella stessa radura, mentre la vita scorre imperterrita, il vento che soffia forte tra i rami, gli uccelli che cercano un nido, gli scoiattoli che si riparano dal freddo dell’inverno, mentre gli altri alberi invidiosi fanno pettegolezzi su quell’enorme abete che svetta sempre più in alto, coprendo agli altri la luce del sole. Infine arrivano gli uomini, dapprima a pascolare le mandrie, poi a ristorarsi sotto le fronde, a suonare dolci melodie e a scambiarsi parole d’amore, ma con l’uomo arrivano anche le guerre, il rumore assordante delle macchine e lo sporco che egli incurante lascia nel bosco. Se il grande albero dapprima temeva l’uomo e la sua accetta, adesso è quasi speranzoso di essere tagliato, forse per fare una vita diversa, per diventare un veliero, un violino o chissà.
E un giorno i boscaioli arrivano davvero e il grande albero sente avvicinarsi la fine della vita, pur accentandola come parte dell’esistenza stessa. Gli uomini trasportano l’abete in un enorme piazza e lo addobbano per le feste di Natale, ma non sanno che Crick, piccolo scoiattolo in letargo è ancora addormentato nella sua tana. Al risveglio Crick tra stupore e disperazione non sa cosa fare, l’albero non gli risponde più e la città è grigia e puzzolente, il suo unico desiderio è quello di tornare nel bosco, di salvare l’abete e di vivere serenamente la sua vita di scoiattolo. L’incontro con il piccione Numa Pompilio e soprattutto con quell’omino vestito di bianco, vecchio e stanco, ma capace di riempire l’intera piazza solo con le parole pronunciate dalla finestra di quell’enorme baita, saranno per Crick fondamentali, anzi addirittura miracolosi. Ed anche gli uomini impareranno ad ascoltare la voce profonda della natura.
“Il grande albero” è un libro semplice, adatto a tutti, e tuttavia pieno di poesia e profondità. E’ una storia sulla natura, sul suo scorrere placidamente, pur nelle tante difficoltà della vita, con un meccanismo regolato e scandito, che gli uomini stanno mettendo in serio pericolo, senza rendersi conto che uccidere la natura significa anche uccidere noi stessi o perlomeno quella parte limpida e genuina del nostro essere di cui troppo spesso ci dimentichiamo.
Susanna Tamaro, nata a Trieste nel 1957, è tra gli autori italiani più letti al mondo: i suoi libri sono tradotti in 45 lingue e pubblicati in 86 Paesi. Ha scritto romanzi per adulti di straordinario successo di pubblico: La testa fra le nuvole (1989), Per voce sola (1991), Va’ dove ti porta il cuore (1994), Anima Mundi (1997), Cara Mathilda (2001), Rispondimi (2001), Fuori (2003), Ascolta la mia voce (2006), Baita dei pini (2007), Luisito (2008). A questi si affiancano anche delle narrazioni per ragazzi: Cuore di ciccia (1992), Il cerchio magico (1994), Tobia e l’angelo (1998), Papirofobia (2000), Il grande albero (2009). E dei saggi: Verso casa (1999), Più fuoco più vento (2002), Ogni parola è un seme (2005). Il suo sito internet è: http://www.susannatamaro.it
Autore: Susanna Tamaro
Titolo: Il grande albero
Editore: Salani
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 13 euro
Pagine: 139
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