Questo “Svegliati sono le nove” (Supernova, 2009) è l’ottimo esordio narrativo della brava Micaela Scapin, giornalista di professione. Un libro che emana, nelle sue pagine, un profumo di orientale e di europeo, di laguna e di tempi passati. L’eleganza e la storia che solo una città come Venezia può offrire e che solo un veneziano può raccontare. L’autrice, che di questa aria ne è pregna, ci accompagna all’inizio di un viaggio attraverso la storia di Amina, la giovane protagonista.
Un viaggio reale – quello irrequieto tra il capoluogo lagunare e Madrid – ma anche un viaggio squisitamente mentale – cognizione del dolore, dubbi, nuove consapevolezze, scoperta di nuovi bisogni – intesi non come fuga ma come rinascita, conoscenza di se stessi.
L’irrequietezza che trapela nei riscontri psicologici della protagonista (alter ego dell’autrice?) si riversa in scelte che, proprio quando sembrano essere dettate dall’incoscienza o dall’immediatezza, appaiono tasselli fondamentali della costruzione del proprio io, della propria coscienza. Come se nascere e morire fossero momenti quotidiani e non definitivi, qui l’inizio e la fine si toccano in continuazione per poi creare sempre e comunque nuove rinascite. La rigenerazione dalle ceneri di un io, prima incapace di ricoprire il ruolo per cui è stato chiamato in causa, in una primavera personalissima. Proprio il ritmo delle stagioni può essere scelto come metafora calzante del percorso intrapreso. Ma se primavera ed autunno si mostrano in tutto il loro fascino, l’inverno – i momenti di pesante desolazione, le paure, i dolori – e l’estate – attimi di gioia passeggera – sono solo sfiorati, raccontati come ciò che si conosce ma che non si riesce a descrivere.
La dicotomia delle stagioni del proprio io si ripete anche nella potenza simbolica e bipolare delle due città: partenza e arrivo, vicinanza e lontananza, zenit e nadir. Venezia significa il “proprio essere al mondo”, il grembo materno, mai matrigno. Il nido familiare rappresentato dalle mura domestiche, dagli oggetti di sempre, dai luoghi che rimandano ad immagini passate, alla propria storia personale. Madrid è “l’altro”, la città “amica”, dello svago. Qui si ricerca la felicità, si vuole raggiungere la serenità. Una nuova El Dorado. Per comprendere la propria storia si deve guardare alle spalle, poi verso il futuro. E l’unica cosa che diventa davvero importante è l’esperienza. Un’esperienza, che qui, in queste pagine, diventa scoperta, acquisizione di nuovi bagagli culturali, voglia di vivere.
Micaela Scapin, giornalista, è nata a Mestre nel 1973. È laureata in Scienze Politiche, ha collaborato e collabora con diversi uffici stampa ed è ideatrice, co-autrice e coordinatrice del manuale Just married in Venice (2007). È direttore responsabile della rivista Alberghi della laguna, dell’Associazione Veneziana Albergatori. Ha collaborato con Il gazzettino per la cronaca di Mestre e Venezia, collabora con il periodico nazionale Matrix ed è corrispondente di Portonuovo, quindicinale di informazione di Livorno. Svegliati sono le nove è il suo primo romanzo.
Autore: Micaela Scapin
Titolo: Svegliati sono le nove
Editore: Supernova
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 12 euro
Pagine: 166