“Notti sull’altura” (Sellerio, 2009) di Giuseppe Bonaviri è un romanzo avvincente nel quale realtà e fantasia si mescolano insieme dando vita ad un racconto originale nato dall’impasto di materiali di origine diversa.
Culturali, fantastici, alchemici ed etnologici, che danno vita ad immagini surreali legate ad un’infanzia siciliana, quella dell’autore, magnificamente evocata attraverso i ricordi, gli odori, i colori e i luoghi.
Bonaviri qui è contemporaneamente lo scrittore ed il protagonista di una storia narrata con il cuore perché direttamente vissuta e frutto delle proprie memorie; un romanzo autobiografico nel quale l’autore, firmandosi con lo pseudonimo di Zephir, un uomo che alla morte del padre ritorna alle origini e al suo piccolo paese natale, Mineo, ripercorre la propria adolescenza attraversandone i luoghi che l’hanno caratterizzata: boschi e valli animate da una moltitudine di uccelli e da una vegetazione fitta di erba ed alberi rari.
Il viaggio si trasforma così in un pellegrinaggio fantastico, pieno di colori e paesaggi sterminati nei quali immergersi con lo sguardo; il paese viene vissuto invece come spazio mitico nel quale riposarsi e abbandonarsi completamente, un vero e proprio luogo dove trovare rifugio per “sfuggire alle tempeste e alle assurdità del mondo”.
Giuseppe Bonaviri, scrittore siciliano e grande inventore della prosa poetica, nasce a Mineo nel 1924. Ha vissuto per anni a Frosinone esercitando la professione di medico e qui è scomparso nel Marzo 2009. Ha esordito con l’opera “Il sarto della stradalunga” (riedito da Sellerio nel 2006) e tra i suoi scritti più importanti ricordiamo: “L’incominciamento” (1983), ”Il dottor Bilob” (1994), “Il vicolo blu” (2003), “L’incredibile storia di un cranio” (2006), “La divina foresta” (2008) e “La ragazza di Casalmonferrato”(2009).
Autore: Giuseppe Bonaviri
Titolo: Notti sull’altura
Editore: Sellerio
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 13 euro
Pagine: 265