“Follia? Vita di Vincent van Gogh” (Bompiani, 2009) è la nuova biografia di Giordano Bruno Guerri, da sempre interessato a personaggi geniali, non facilmente collocabili perchè incapaci di inserirsi in contesti predefiniti.
Se di follia si tratta, bisogna ammettere però che c’è un metodo nella follia di questi personaggi. Basti pensare a Filippo Tommaso Marinetti o, soprattutto, a Curzio Malaparte: libri come Tecnica del colpo di stato, La pelle, Kaputt non si improvvisano. Anzi, vengono da lontano. E così è per l’opera di van Gogh, universalmente riconosciuto come uno tra i maggiori pittori di ogni tempo, un artista capace di esplorare l’Impressionismo e il Romanticismo per poi gettare le basi dell’Espressionismo.
La capacità di Guerri di realizzare lavori di ricerca ottimamente curati che appaiono, durante la lettura, piacevoli come dei romanzi fa di lui un osservatore speciale, uno scrittore a cui affidare la propria voglia di comprendere personaggi e avvenimenti storici apparentemente enigmatici. L’autore non crede che van Gogh sia stato un folle o un pazzo ma, se con queste parole lo si vuole definire, si trattava di una forma molto speciale di follia, quasi legata al mito saturnino.
La tesi cerca di trovare la sua ipotesi in pagine che raccontano il “vissuto”, la breve e dissociata esistenza del pittore. Una vita per l’arte, a ricercare costantemente l’estroflessione dell’io, l’ossessivo bisogno ci comprendere la propria vita interiore. C’è del mistico in questo van Gogh tratteggiato con i colori di chi cerca di attraversare il mondo con il proprio sguardo, incapace di togliere gli occhi dall’incessante movimento della quotidianità.
Arte per esprimere la natura misteriosa del mondo: quasi in un rapporto panico con la realtà circostante. Come il poeta greco, l’aedo, che vede quello che gli altri non riescono a vedere ma è cieco di fronte a quello che tutti appare ovvio, il pittore non può che chiudersi in se stesso, lontano dal tempo che lo avvolge ma non lo comprende. Il gusto del tempo non poteva capire il suo genio, non c’era alcuna volontà, sono le meccaniche divine che attraggono ed espellono i suoi figli migliori. Per Guerri il grande pittore non fu il cantore della bellezza della natura: in lui c’è l’esplorazione dell’animo in tutte le sue forme, anche quelle più meschine. Come se il pittore olandese penetrasse con tutta la sua opera nel nichilismo e nell’esistenzialismo di un Nietzsche, di un Kierkegaard o di un Dostoevskij.
Vincent van Gogh poteva essere capito soltanto da coloro che riuscivano ad andare oltre la follia attraverso la follia stessa. Come se il genio artistico possa essere capito o compreso soltanto da superuomini altrettanto geniali, nella ricerca di una rete infinita di collegamenti mentali, Guerri riprende Artaud per tracciarne la comune sete d’infinito e l’incapacità di saziarla, in quella che è una società o, meglio, una umanità che “non vuole darsi il fastidio di vivere: ha preferito sempre accontentarsi di esistere”.
Lo scrittore (lo storico?) interpreta il pittore: non era la follia la sua ma la sovrapposizione delle ragioni dell’arte sulla ragione principale, quella della vita. L’incapacità di svolgere quello che Pavese chiamò “mestiere di vivere”. Il bisogno di cercare oltre il proprio sguardo. Oltre la propria vita.
Giordano Bruno Guerri è nato nel 1950 in provincia di Siena. La sua tesi di laurea fu pubblicata nel 1976 da Feltrinelli con il titolo Giuseppe Bottai, un fascista critico. Ha successivamente pubblicato la raccolta di documenti storici Rapporto al duce (Bompiani, 1978), Galeazzo Ciano(Bompiani, 1979), Italo Balbo (Vallardi, 1983). Tra gli altri libri dell’autore, tradotti in molte lingue, ricordiamo: Io, l’infame (Mondadori, 1983), biografia del brigatista rosso Patrizio Peci, Gli italiani sotto la Chiesa. Da san Pietro a Mussolini (Mondadori, 1992), il saggio-inchiesta sui confessori Io ti assolvo (Baldini & Castoldi, 1993), Fascisti (Mondadori, 1995), Antistoria degli italiani. Da Romolo a Giovanni Paolo II(Mondadori, 1997), Eretico e profeta. Ernesto Buonaiuti, un prete contro la Chiesa (Mondadori, 2001), D’Annunzio. L’amante guerriero(Mondadori, 2008) e Filippo Tommaso Marinetti (Mondadori, 2009). Nei Tascabili Bompiani sono usciti L’arcitaliano. Vita di Curzio Malaparte(2008) e Povera Santa, povero assassino. La vera storia di Maria Goretti (2008). È stato direttore editoriale dell’Arnoldo Mondatori Editore, direttore di Storia Illustrata e dell’Indipendente. Insegna Storia contemporanea all’Università Guglielmo Marconi di Roma e è presidente del Vittoriale degli Italiani.
Autore: Giordano Bruno Guerri
Titolo: Follia? Vita di Vincent van Gogh
Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 17,50 euro
Pagine: 144