“L’isola sotto il mare“ (Feltrinelli, 2009) di Isabel Allende, ha per protagonista Zarité Sedella una giovane, bella, volitiva e coraggiosa. Ma schiava. “La mia stella – la mia z’étoile – brilla anche quando la notte è nuvolosa.”
Il suo destino si compie il giorno in cui il nobile francese “Toulouse Valmorain arrivò a Saint-Domingue nel 1770, lo stesso anno in cui il Delfino di Francia sposò l’arciduchessa austriaca Maria Antonietta“.
Il giovane Toulouse imbevuto di idee illuministe assume le redini della piantagione di famiglia Saint Lazare fuori Saint-Domingue l’attuale Haiti, dove gli schiavi trattati alla stregua della bestie coltivano la canna da zucchero. Dopo pochi anni la piantagione “della colonia più ricca del mondo” diventa la più fiorente dell’isola e Valmorain decide di prendere in moglie la spagnola dona Eugenia minata dalla follia che gli darà l’unico figlio maschio Maurice. Tété (Zaritè) entra in scena quando l’ex cocotte mulatta Violette Boisier, procura al grand blanc Toulouse come schiava personale della moglie la piccola, la quale ha soli nove anni ma i suoi “occhi color miele liquefatto” hanno già visto violenza, dolore e abbandono. Come un docile cagnolino ella seguirà il padrone nell’habitation Saint Lazare accudendo amorevolmente la padrona e suo figlio, mentre Toulouse abuserà di lei a suo piacimento mettendola incinta più volte.
Isabel Allende con La isla bajo el mar l’isola immaginaria nella quale regna la libertà e che ogni schiavo porta nel cuore, ha scritto l’ennesimo libro capolavoro unendo insieme mito e realismo. Libro incentrato sull’epica figura di Tété originaria della Guinea, nell’Africa Nord-Occidentale, e che ci riporta ad un mondo dimenticato, quello della colonia francese di Saint-Domingue, negli anni tra il 1770 ed il 1810, dove l’economia si fondava sullo sfruttamento degli schiavi considerati esseri inferiori e della lotta di alcuni di loro rifugiatisi nelle foreste con il loro capo ispiratore Macandal, realmente esistito, il leggendario mandingo bozal, cioè nato libero in Africa e che si era ribellato anni prima. Proprio nell’isola tra il 1793 e il 1803 una rivolta degli schiavi avrebbe avuto la meglio sulle forze schiaviste, per la prima volta fu l’uomo bianco ad essere oggetto di un genocidio, rivolte che costrinsero Valmorain e la sua tribù a rifugiarsi in Louisiana a New Orleans. Quindi il romanzo non è solamente un feuilleton con incesti, figli perduti e ritrovati, amori passionali ma soprattutto un’aperta denuncia della Allende nei confronti del dramma della schiavitù e delle barbare condizioni di sfruttamento che purtroppo perdurano nel secondo millennio.
Oltre alla figura di Tété, che possiamo paragonare alle donne indomabili protagoniste dei romanzi storici della scrittrice cilena, come Inés dell’anima mia ambientato all’inizio del Cinquecento in Spagna o Eliza de La figlia della fortuna che si muove nella California dei cercatori d’oro della metà dell’Ottocento, molte sono le altre figure femminili che incantano il lettore come Violette, esperta cocotte dal cuore d’oro, la sua governante/madre/donna d’affari la gigantesca Loula, la guaritrice di Saint Lazare Tante Rose, la fragile Eugenia preda dei suoi deliri, la seconda moglie di Toulouse la dispotica Horthense, la bellissima figlia di Tété Rosette e anche sua nonna, qui appena accennata, Regina africana dal tragico destino.
Tété, pur essendo schiava rimane donna libera per tutta la vita perché conserva dentro di sé la propria dignità, l’orgoglio della sua razza e il senso di appartenenza alle proprie radici che vanamente il padrone bianco ha provato ad estirpare. Prendendo in prestito il titolo di un bellissimo film francese da poco uscito nelle sale italiane che parla degli immigrati, i moderni schiavi di oggi, Welcome, Benvenuta Zarité Sedella eroina dei due mondi.
Isabel Allende è nata a Lima il 2 Agosto 1942. È una delle autrici latine di maggior successo al mondo. Ha scritto romanzi basati sulle sue esperienze di vita e su donne realmente vissute. Ha partecipato a molti tour mondiali per promuovere i suoi libri ed ha anche insegnato letteratura in vari college statunitensi. Attualmente vive in California con suo marito avendo assunto la cittadinanza americana nel 2003. I suoi libri, tutti bestseller sono pubblicati da Feltrinelli. Ricordiamo La casa degli spiriti (1993), D’amore e d’ombra (1984), Eva Luna (1987), Il piano infinito (1992), Paula (1995), La figlia della fortuna (1999), Zorro. L’inizio della leggenda (2005), Inés dell’anima mia (2006), La somma dei giorni (2008).
Autore: Isabel Allende
Titolo: L’isola sotto il mare
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 19,50 euro
Pagine: 426