“Alfredo l’imbranato“ (Ibiskos Editore Risolo, 2007) è un piacevole romanzo per ragazzi della brava Francesca Lombardi scritto con un linguaggio fresco, veloce, spesso divertente che lascia spazio al gusto dell’invenzione e al gioco linguistico. Narrato in terza persona, va da sé il punto di vista del protagonista, e con una lingua molto poco formale, spesso aperta alla libertà del parlato e all’uso, più che del dialetto, di regionalismi ed inflessioni tipiche del linguaggio di oggi.
Il toscano utilizzato è morbido, quasi televisivo, radiofonico (quello degli interventi telefonici più che dei presentatori) e ben si addice al ritmo e all’immediatezza del testo.
Il formato rovesciato del volumericorda quello dei block-notes, contenitori di fogli bianchi che si aprono alla fantasia di chi, con la penna o con il lapis, voglia registrare i propri pensieri, una storia, un’immagine, un ricordo.
E proprio come su un block-notes in questo libro è registrata una storia. Una storia che non ha bisogno di effetti pirotecnici, spostamenti su universi paralleli, protagonisti eroici autori di gesta memorabili. Nessun effetto speciale, nessun potere soprannaturale. Una storia di vita quotidiana con solo uno slancio temporale: tornare indietro a quando si è stati bambini, dall’età adulta alla fanciullezza.
Il bambino che permetterà questo slancio è Alfredo, un vivace bambino di nove anni che frequenta la scuola nel momento di passaggio tra la quarta e la quinta elementare. Ancora pochi passi è poi si cambierà istituto, compagni, maestri (che poi diventeranno “professori”).
Il racconto di “un anno di vita” diventa il “resoconto” di una serie di piccole avventure che si mescolano a momenti di felicità e di tristezza, amplificati e smorzati come solo l’infanzia sa fare. Ecco gli amici, i giochi, i compiti, le lezioni. La passione per il calcio, il fascino del pallone, quello visto alla TV e quello rincorso con i compagni. La recita di fine anno che diventa “scoperta del teatro”. E il primo amore, infantile ed esagerato. Naturalmente.
Non una favola ma un libro da far leggere ai ragazzi di oggi, soprattutto perché fa emergere un sentimentalismo positivo e non ovattato, ancora non globalizzato o messo sotto scacco da paradigmi preconfezionati. L’intento moraleggiante dell’autrice, a volte, può risultare eccessivo ma è perfettamente in linea con l’intento di rivolgersi sia ad un pubblico giovanile, infantile o adolescenziale, sia ad un pubblico adulto, maturo. L’autrice non è però rigida, anzi è più che mai flessibile, soprattutto quando, volendo o non volendo, sembra anche lei partecipare alle scorrerie del “suo” Alfredo. Un bambino intraprendente che si affaccia alla vita emozionandosi e giocando. Senza avere ancora né delusione né rammarico né rabbia per quello che si troverà realmente davanti.
Francesca Lombardi è nata a Firenze nel 1971. Laureanda in Lingua e Letteratura Tedesca. Ama la scrittura e ha iniziato a scrivere poesie, ma con il tempo si è accorta di preferire i racconti. Ha partecipato a numerosi Concorsi Letterari, ed è stata segnalata nelle rispettive Antologie, “I poeti dell’Adda”, “Città di Melegnano”, “Angela Starace”, “Ottavio Nipoti”. Ottiene un 4° premio per il Concorso Letterario “Omaggio a Manzoni” e una proposta di pubblicazione, per una casa editrice siciliana. Menzione di merito al Concorso Letterario “Emma Piantanida 2000” con pubblicazione sull’Antologia. Medaglia d’oro e diploma al Concorso Letterario “Lev Tolstoij” nel 2001, con pubblicazione sull’Antologia. Ha svolto un laboratorio teatrale per bambini portando in scena uno spettacolo che ha fatto il pieno di risate. Collabora con la rivista “Il Documento” di Milano. Ha vinto un premio stage presso un’emittente radiofonica fiorentina, per aver scritto un articolo di cronaca fiorentina.
Autore: Francesca Lombardi
Titolo: Alfredo l’imbranato
Editore: Ibiskos Editrice Risolo
Anno di pubblicazione: 2007
Prezzo: 12 euro
Pagine: 127