Stefano Benni ha discusso “Pane e tempesta” (Feltrinelli, 2009) presso il punto vendita de La Feltrinelli di Genova lo scorso 30 ottobre. “Sarebbe bello durare quanto i racconti che abbiamo ascoltato e che raccontiamo.”
Seduto in un angolo in fondo alla sala l’autore, con la sua testa leonina di capelli bianchi è difficile non riconoscerlo. Già un quarto d’ora prima della presentazione del suo ultimo libro l’ampio spazio dedicato a lui è gremito di gente seduta ed in piedi. All’inizio del dibattito Benni esordisce dicendo “Questa è la prima presentazione del mio nuovo libro e sono contento di farla a Genova, città a cui sono particolarmente affezionato per l’amicizia che mi lega a Giorgio Gallione, regista e direttore artistico del Teatro Archivolto“. Subito un bambino piccolo comincia a lanciare dei gridolini e Benni commenta: “ecco, magari anche lui vuole diventare uno scrittore…è bello essere uno scrittore, certo qualche rischio c’è: si può diventare come me o come Bruno Vespa“. Il pubblico ride divertito, non ci sono dubbi che il noto scrittore si sia già garantito le simpatie di tutti.
Benni presenta “Pane e tempesta” con la lettura di due brani del libro, spiegando prima che questa sua nuova opera è composta da una serie di racconti, molti dei quali comici. “Ho scritto questo libro in un periodo difficile della mia vita, paradossalmente mi trovo ad essere comico in un momento tragico” non svela il motivo di questo suo stato d’animo, ma sorridendo comincia a leggere il primo brano con le capacità di un vero attore. Il racconto di “Trincone l’amoroso” diverte, ma il finale lascia veramente l’amaro in bocca agli spettatori confermando quanto appena confessato dallo scrittore.
Le domande a seguire sono tante e riguardano soprattutto i suoi libri precedenti. Lui risponde sempre con intelligenza e sagacia e quando gli viene chiesto se tornerà a scrivere libri di favole per bambini sottolinea che libri come Stranalandia e Mastropulce sono libri soprattutto per adulti. Questo non toglie che piacciano ai bambini perché i bambini non si appassionano più a storie di orsetti e fatine che oramai li hanno stufati, nel mondo del computer bisogna aggiornarsi se si vuole indurre i giovani alla lettura.
Prima di passare al secondo brano di lettura racconta un po’ di sé della sua vita da bambino, una vita particolare in compagnia del nonno col quale viveva in una casupola in montagna lontana dalla frenesia cittadina. Un’infanzia solitaria, in cui gli unici amici erano i suoi cani coi quali passava serate all’aperto imitando anche il loro ululato alla luna. Da qui il suo soprannome “Lupo” che si porta addosso fino ad oggi. “La mia fantasia è nata al buio, nel mio paese sessant’anni fa non c’era ancora luce elettrica, ma io di notte non avevo paura, mi bastava la luce di una candela per sognare e da quei sogni sono venuti fuori tutti i miei romanzi. Ora sono qui con voi, sono uno scrittore conosciuto…E pensare che il mio professore d’italiano diceva che andavo sempre fuori tema!… anche quando dopo il mio secondo libro sono andato a trovarlo che era malato ostinatamente mi ha confermato che chi legge i miei libri non capisce proprio niente.“
Allora siamo proprio in tanti a non capire niente.
Stefano Benni è nato a Bologna nel 1947. Giornalista, scrittore e poeta, collabora attualmente con il giornale francese Liberation . Ha curato la regia e la sceneggiatura del film Musica per vecchi animali (1989), scrive per il teatro e ha allestito e recitato in numerosi spettacoli con vari musicisti jazz e classici. È ideatore della Pluriversità dell’Immaginazione . È autore di numerosi romanzi di successo tradotti in trenta paesi.
Autore: Stefano Benni
Titolo: Pane e tempesta
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 16 euro
Pagine: 256
1 thought on “Stefano Benni a Genova. Presentato “Pane e tempesta””
Comments are closed.