Terzo e per ora ultimo libro pubblicato in Italia della serie di gialli ispirati ai personaggi di Jane Austen di Carrie Bebris, “Le ombre di Pemberley” (Tea, 2009) si lega ai due precedenti, raccontando il proseguimento della vita di Darcy e Elizabeth, sposati e in attesa del primo figlio, che sperano di trovare un po’ di tranquillità nella tenuta di Pemberley dopo essersi dovuti buttare loro malgrado nella season londinese per risolvere misteri ed enigmi nei due precedenti romanzi.
Il libro della Austen che viene citato è L’abbazia di Northanger, l’unica storia gotica scritta dall’autrice sulla moda delle opere di Ann Rafcliffe: Northanger Abbey è il posto dove Darcy ed Elizabeth devono recarsi per incontrare un amico e dove inizieranno tutte le loro peripezie, quando finiranno in una rete tesa da insospettabili e pericolosi individui.
Ma il pericolo e il mistero arrivano anche dal passato: la scoperta di una lettera della madre di Darcy a Pemberley, morta quando lui era piccolo, ricorda la scomparsa di un cimelio di famiglia. Parallelamente lo stesso Darcy viene accusato di furto. A Pemberly arriva poi lady Catherine di Burgh, zia di Darcy, che non ha mai visto di buon occhio il suo matrimonio con Elizabeth. E bisognerà venire a capo delle disavventure capitate a Northanger Abbey.
Stavolta non c’è poco o niente di soprannaturale, malgrado ci si ispiri al più paranormale dei libri della Austen, per un’indagine nel passato che influenza il presente, tra vecchi rancori mai risolti, dimore degne della migliore tradizione gotica e romanzesca, intrighi, scambi di persona: Carrie Bebris riesce di nuovo a costruire un intreccio godibile, che non stanca e rilegge personaggi sui quali si sono sprecate poi le rivisitazioni, soprattutto negli ultimi tempi.
I puristi della Austen possono storcere il naso, ma c’è da dire che la Bebris rispetta il comportamento dei protagonisti, non li fa mai andare fuori carattere (come succede in altre opere, come il recente Orgoglio, pregiudizio e zombi, ma anche in L’indipendenza della signorina Bennett di Coleen Mc Cullough) e Le ombre di Pemberley può essere letto come un giallo d’epoca, un omaggio, un seguito apocrifo, in attesa del prossimo, L’enigma di Mansfield Park.
Carrie Bebris ha lavorato come giornalista, insegnante di letteratura inglese e come editor di una collana di fantasy, prima di esordire come scrittrice con Orgoglio e preveggenza nel 2004. Ha intrapreso diversi viaggi in Inghilterra per svolgere ricerche approfondite sulla vita e sull’opera di Jane Austen ed è socia attiva della Jane Austen Society of North America. Vive col marito nel Wisconsin.
Autore: Carrie Bebris
Titolo: Le ombre di Pemberley
Editore: Tea
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 10 euro
Pagine: 306