“Indignazione“ (Einaudi, 2009), un romanzo di introspezione e di ricostruzione storica del famoso Philip Roth. L’America anni ’50, la guerra di Corea, l’educazione di un giovane, rendono il libro una vera opera d’arte.
Nel 1951, seconndo anno della guerra in Corea. Markus Messner, studente brillante, serio e maturo, decide di abbandonare la sua città di Newark nel New Jersey per studiare giurisprudenza in un college dell’Ohio a 800 Km di distanza dalla sua famiglia. A spingerlo a tale passo è l’atteggiamento nevrotico del padre, un macellaio ebreo, energico e risoluto, ossessionato dalla paura dei pericoli cui il figlio può andare incontro e incapace di accettarne l’autonomia e l’indipendenza. Nel nuovo college Markus, per quanto isolato, matura la sua educazione e ha le sue prime esperienze sessuali. Incontra Olivia, una giovane bella e intelligente, inaspettatamente libera di costumi.
A questo punto il libro presenta una sorpresa narrativa: sebbene il racconto prosegua in prima persona, Markus dichiara di essere morto e di continuare ad esistere seppure in un altro mondo, fatto di ricordi senza tempo, dove la coscienza è vigile e gli dà ancora il senso della sua innocenza.
Durante gli anni del college, Markus si scontra con le regole rigorose e opprimenti dell’accademia, ma più in generale del mondo americano degli anni ’50. Alla fine verrà espulso ed inviato nella guerra in Corea, dove, ferito da una lama cinese, sotto gli effetti della morfina riaffioreranno alla sua memoria tutti i ricordi della vita passata.
E’ morto a vent’anni in un terribile, incomprensibile modo: “le scelte più accidentali, più banali, addirittura più comiche producono gli esiti più sproporzionati.” Roth è approdato nei suoi libri della maturità al disincanto e all’attenzione per “il modo incomprensibile” in cui il piccolo mondo viene a scontrarsi con la grande Storia.
Attraverso una scrittura brillante ed uno stile dai toni drammatici e coinvolgenti e grazie anche all’ingegnosa intuizione narrativa, Roth ci regala un altro capolavoro.
Philip Roth ha vinto il Premio Pulitzer nel 1997 per Pastorale americana. Nel 1998 ha ricevuto la National Medal of Arts alla Casa Bianca, e nel 2002 il più alto riconoscimento dell’American Academy of Arts and Letters, la Gold Medal per la narrativa. Ha vinto due volte il National Book Award e il National Book Critics Circle Award, e tre volte il PEN/Faulkner Award. Nel 2005 Il complotto contro l’America ha ricevuto il premio della Society of American Historians per «il miglior romanzo storico di tematica americana del periodo 2003-2004». Recentemente Roth ha ricevuto i due piú prestigiosi premi PEN: il PEN/Nabokov Award del 2006 e il PEN/Saul Bellow Award for Achievement in American Fiction. Roth è l’unico scrittore americano vivente la cui opera viene pubblicata in forma completa e definitiva dalla Library of America. Di Philip Roth Einaudi ha pubblicato: Pastorale americana, Operazione Shylock, Il teatro di Sabbath, Ho sposato un comunista, Lamento di Portnoy, La macchia umana, L’animale morente, Lo scrittore fantasma, Zuckerman scatenato, Chiacchiere di bottega, Il complotto contro l’America, Il seno, La lezione di anatomia, Inganno, L’orgia di Praga, Everyman, Patrimonio, Il fantasma esce di scena, Il professore di desiderio, Indignazione e il volume Zuckerman che raccoglie i romanzi Lo scrittore fantasma, Zuckerman scatenato, La lezione di anatomia e L’orgia di Praga.
Autore: Philip Roth
Titolo: Indignazione
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 17,50 euro
Pagine: 136