Raccontare la scuola italiana, tra le polemiche anti Gelmini e il lavoro quotidiano duro, ma spesso nascosto, nelle aule italiane. Ieri, venerdì 13 novembre 2009, è stato presentato “Consiglio di classe” (Ediesse, 2009).
L’acceso dibattito presso la Feltrinelli di Galleria Alberto Sordi a Roma, coordinato dal giornalista Stefano Iucci, ha visto coinvolti il critico letterario Filippo La Porta, lo scrittore Eraldo Affinati e la dirigente scolastica Simonetta Salacone. L’antologia edita per Ediesse, i libri del lavoro, raccoglie i contributi di quindici scrittori contemporanei che sondano il terreno di incontro e scontro della scuola dei nostri giorni.
In nodo centrale: conflitto tra scuola e società. E’ la tematica che ha tenuto banco maggiormente nella discussione di scena al centro di Roma. Una netta contrapposizione tra i valori offerti dall’una e dall’altra parte. Per Filippo La Porta, autore della prefazione dell’antologia, difendere la scuola “è una cosa molto dura“, ma profondamente reale, perchè “ho sempre imputato a questa istituzione due colpe principali: di essere da un lato inadeguata, perchè faceva annoiare gli studenti sul melgio che l’umanità aveva prodotto, dall’altro di svolgere una funzione diseducativa in quanto trasformava i ragazzi in tattici, instaurando relazioni strumentali“. Oggi, tuttavia, continua il critico, la scuola è un elemento di cui non possiamo fare a meno, un ultimo baluardo in cui si coltivano ancora i valori, a cui dobbiamo ancorarci anche perchè “ciò che si è sviluppato attorno ad essa è peggiore“.
La scuola deve farsi sentire. Simonetta Salacone ha le idee ben chiare le la sua decisa esposizione al pubblico dimostra anni di pura “lotta” scolastica. Per la dirigente scolastica oggi la scuola ha molto bisogno della società. “Ciò che manca profondamente nella scuola di questi anni è diventare centro di cultura in cui si discute della tematiche sociali“, un luogo in cui i docenti non debbano “sentirsi frustrate per il fatto di non essere calcolate dalla società“. La scuola, quindi, per la Salacone, deve imporsi come luogo importante visto che, nonostante tutto, è “metaforicamente il luogo dei ragazzi“. Fondamentale, nel suo intervento, la sottolineatura dell’estetica della scuola, che “deve rendersi attraente, deve farsi vedere così all’esterno dei suoi confini“. “Ciò che manca nei racconti di questo bel libro“, conclude, “è la scuola come curiosità, ricerca, avventura“.
La scuola deve stare al passo con i giovani. Eraldo Affinati, autore in quest’antologia del racconto “La sedia sbilenca“, approfondisce la tesi di Filippo La Porta ribadendo l’attuale conflitto lacerante tra scuola e società. Una scuola che si pone in maniera anacronistica, perchè “abbiamo vissuto un’era diseducativa per tutta quella serie di no non dati dalla famiglia; troppi ragazzi sono cresciuti senza limiti, sono cresciuti nel <<vuoto>>“. Lo scrittore, impegnato come insegnante nella città dei ragazzi (definito un “laboratorio antropologico” dove ha anche ambientato un suo romanzo passato), sottolinea il ruolo di adulto credibile, colui che fa capire al ragazzo di aver fatto delle scelte. “Purtroppo”, prosegue Affinati, “oggi della scuola emerge soltanto il lato peggiore, si parla per schemi ideologici senza approfondire. Vi è tuttavia un forte ritardo da parte degli istituti scolastici sul fronte degli strumenti, non si crea passione nei ragazzi, si è ancora troppo ancorati al vecchio schema della lezione frontale“. “Un libro come questo“, conclude l’autore di Berlin, “rappresenta un ottimo spaccato del nostro paese, la scuola è ancora un importante laboratorio di cambiamento“.
Autori: Affinati, Albinati, Argentina, Arminio, Bajani, Brilli, Capodacqua, Capodaglio, Flori, Minervino, Moschini, Raffaelli, Rossi-Doria, Sbaraglia, Valerio
Titolo: Consiglio di classe. Gli scrittono raccontano la scuola italiana
Editore: Ediesse
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 10 euro
Pagine: 224
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