“La famiglia delle tre sorelle, nei primi anni dell’Ottocento, quando il re si rifugiò da noi in Sardegna (…)”. L’incipit de “La contessa di ricotta“ (Nottetempo, 2009) di Milena Agus sembra l’inizio di una favola d’altri tempi.
Nello storico palazzo seicentesco nel cuore della Cagliari antica nel quartiere di Castello vivono tre sorelle appartenenti ad un’aristocratica ed illustre famiglia sarda che ha visto tempi migliori. Nel palazzo un tempo interamente di loro proprietà, Noemi, Maddalena e la terza sorella denominata contessa di ricotta “perché è maldestra, mani di ricotta, e perché tutta la realtà fa male al suo debole cuore, anche lui di ricotta“, abitano in tre appartamenti diversi. Ciascuna di esse coltiva un sogno nel proprio cuore, una speranza di realizzazione e di felicità. Noemi la maggiore, la quale vive nell’interno otto nei piani alti come a voler dominare tutto e tutti, sogna che il palazzo e la famiglia riacquisti il passato splendore. Ella caparbiamente insegue questa visione di gloria: ricomprare tutti gli appartamenti del palazzo avito. Scendendo le scale e bussando all’interno tre troviamo al piano nobile Maddalena e il marito Salvatore “che dovevano formare una famiglia numerosa“, coppia innamorata con un solo cruccio: non riescono ad avere un figlio.
La loro necessità di donare amore la riversano su Miccriu “gatto a strisce, come un tigrotto” il padrone dell’appartamento. La più giovane delle sorelle la contessa di ricotta “tenisi is manus de arrescottu!”, vive al primo piano un tempo magazzino per le provviste insieme al figlio Carlino dagli “occhi strabici”, rifiutato con crudeltà dagli altri bambini. Madre e figlio sono due anime in pena, la prima insegue l’amore, il secondo desidera diventare un grande pianista.
Un po’ Tre sorelle di cechoviana memoria, un po’ Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi, Milena Agus ha creato nel suo quarto romanzo un ritratto di famiglia in un interno credibile e affascinante. Il libro è piccolo ma quante suggestioni incontriamo pagina dopo pagina: i rumori della Cagliari d’estate che entrano dalle finestre aperte, i volti e le anime degli abitanti della magione, il ricordo della madre malata di cuore, i sospiri d’amore di chi lo cerca e di chi ostinatamente lo rifiuta. Da notare il contrasto tra le illusioni perdute delle tre contesse e il pragmatismo dell’anziana tata che vive con la contessa de arriscottu e quello del muratore Elias, raffinato collezionista di stoviglie appartenute all’antica nobiltà. Elias, nipote della tata è giunto dal paese per ristrutturare la facciata interna del palazzo ed osa corteggiare Noemi, che sembra non avere tempo per l’amore, ma non è mai detto…
Nessuno resta solo nella casa d’angolo situata in una Cagliari tra cielo e mare percorsa da vicoli bui e piazze ventose abbaglianti di luce, il nucleo familiare benché sia spesso litigioso si ritrova unito quando qualcosa di grave accade. Le lucciole protagoniste della frase tratta dal libro di Italo Calvino Il sentiero dei nidi di ragno che si trova all’inizio del romanzo rappresentano i desideri, i sogni, le aspirazioni, le illusioni degli abitanti del palazzo che Noemi agogna di riconquistare, dove Maddalena spera di vedere crescere il suo bambino e dove la contessa di ricotta smania d’amore. Gli stessi desideri, sogni, aspirazioni ed illusioni che ciascuno di noi ha dentro il proprio cuore.
Milena Agus è nata a Genova e vive a Cagliari dove insegna italiano e storia in un istituto tecnico. Ha pubblicato Mentre dorme il pescatore (2005), Mal di pietre (2006), Ali di babbo (2008), Perché scrivere (2008) tutti editi presso la casa editrice Nottetempo. I suoi libri sono tradotti in una ventina di lingue.
Autore: Milena Agus
Titolo: La contessa di ricotta
Editore: Nottetempo
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 13,50 euro
Pagine: 125