La lettura come benessere è il sottotitolo del lavoro di Barbara Rossi “Biblioterapia” (La meridiana, 2009). Un libro che “si ripropone di offrire uno spaccato della complessità dei processi psicologici coinvolti nella lettura” perchè “ggere è soprattutto pensare, è collegare idee con immagini, emozioni, sensazioni, parole… ed è compiere un percorso interiore”. Nell’intervista all’autrice vari concetti vengono affrontati: dall’ebook al piacere di leggere, al gusto di frequentare le librerie fino al concetto cardine del testo in esame.
La lettura come benessere è il sottotitolo del libro. Ci spiega questa visione?
“Leggere è il cibo della mente. Passaparola” è il motto di una recente campagna promossa da Palazzo Chigi. E’ quanto, in altre parole, sostiene questo libro. Nell’accezione che in questo volume viene seguita, biblioterapia indica il valore che la lettura può assumere come mezzo di crescita personale. Può inserirsi nell’ambito di una formazione continua e di aggiornamento personale, e nei percorsi di crescita orientati allo sviluppo di sé come accade nella psicoterapia. In altre parole, leggere ci fa emozionare, attiva l’immaginazione, la capacità creativa, la possibilità di metterci nei panni dell’altro, di ri-conoscerci nella storia cui altri danno voce… e tanto altro ancora. E’ quella vela che ci permette di solcare nuovi mari, o quella porta che ci permette di aprire stanze del nostro cuore non ancora visitate. Leggere non sostituisce la bellezza di una relazione, ma certamente può arricchire la nostra conoscenza di noi stessi, degli altri e del mondo”.
Libro di carta o ebook. I romantici si arrenderanno alla tecnologia?
“Mah… Io non credo proprio! Se penso poi al piacere che provano i bambini mentre gli si legge un libro, al piacere di guardare le figure, di toccare, di maneggiare… di metterlo sotto-sopra… sono esperienze non sostituibili da un computer o da un file… E che dire poi del piacere di leggere quella paginetta prima di dormire, quando si è già sotto le lenzuola? Certo, potremmo sempre accendere un cd e fare addormentare cosi’ il nostro bambino, ma sarebbe un’esperienza di grande freddezza sul piano emotivo. Penso che l’ebook possa invece essere utile per i manuali, per le ricerche, per il lavoro e il tempo libero”.
Ci spiega in breve la biblioterapia. Perchè un libro su questo argomento?
“Come afferma Stefano Sirri nella prefazione, ci sono tanti piccoli gesti che facciamo nel quotidiano cui non facciamo molto caso, come può essere il modo in cui stringiamo la mano a chi incontriamo, oppure il modo in cui salutiamo. Eppure sono importanti nell’aprirci una porta o nel chiuderla, ad esempio. Anche Paolo Migone ci ricorda che la biblioterapia è qualcosa di molto antico, e infatti già i greci avevano evidenziato il rapporto tra lettura e salute, ma solo negli ultimi anni gli studi si sono soffermati ad approfondirne il senso. E allora perchè non un libro che possa farci riflettere sulle potenzialità di un buon libro, e sul come arrivare a costruire il proprio equilibrio?”
Nel libro afferma che un libro può cambiare il corso della nostra vita. In che senso?
“È quanto accaduto ad esempio ad Antimo Pappadia, o al piccolo Sebastian nella “Storia Infinita”. Ci sono momenti particolari della propria vita in cui un libro, trovato per caso, apre a uno sguardo critico della propria storia, o è la possibilità di aprirsi a un nuovo mondo. Un libro che ci dice proprio ciò di cui abbiamo bisogno, ci offre un’emozione di grande vicinanza, può essere anche un punto di svolta nella nostra vita”.
Ad un giovane che rifiuta la lettura considerandola noiosa e non frequenta le librerie perchè luoghi da snob o addetti ai lavori cosa vuol dire?
“Come dice Pennac, leggere ubbidisce al verbo amare, non al verbo dovere. Spesso chi non ama leggere non ha fatto l’esperienza di qualcuno che leggeva per lui, di qualcuno che gli ha comunicato il piacere e l’amore per la lettura. Ma ci sono molte esperienze nella vita che possono essere comunque di crescita. Non vorrei mai lasciare un messaggio del tipo: chi legge è bravo e intelligente, chi non legge è perduto. Certo, potrei solo augurargli di fare prima o poi quel magico incontro con un libro che gli piace. Ai genitori, agli educatori, direi invece di iniziare ben presto a leggere ai bambini, cercando di comunicare loro le emozioni che stanno vivendo. Non dimentichiamo che libro, deriva dal latino liber, come libero”.
Ogni volta che sfoglia un libro che emozioni prova?
“Dipende dal libro… leggere un libro è un incontro nuovo, unico… ci sono libri che mi commuovono, libri che mi fanno sorridere, libri che incuriosiscono… dipende! E come Pennac, penso che tra I diritti del lettore ci sia anche il diritto di chiudere un libro che non vuol più leggere. Buona lettura!”
Barbara Rossi è psicologa psicoterapeuta specializzata in interventi individuali e di gruppo. Libero professionista, consulente del Ministero di Giustizia, formatrice per operatori socio-sanitari, dal 2000 collabora con il CISP (Centro Italiano Sviluppo Psicologia per attività didattiche e scientifiche) divenendone presidente onorario. E’ membro del comitato scientifico della rivista “La farmacia in tasca”, della rivista www.cisp.info, referente del sito www.terapiedigruppo.info, ideatrice e coordinatrice della prima settimana nazionale della prevenzione psicologica e co-autrice del volume Panico. Istruzioni per l’uso (Armando, 2006).
Autore: Barbara Rossi
Titolo: Biblioterapia. La lettura come benessere
Editore: La meridiana
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 15 euro
Pagine: 128