L’adolescente William Grove è il protagonista del romanzo “La buona scuola” (Minimum Fax, 2009) di Richard Yates, traduzione di Andreina Lombardi Bom presenta una prefazione di Zadie Smith.
Nel New England la Dorset Academy è un collegio maschile che ha l’arduo compito di forgiare i futuri americani. Siamo alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e gli ignari studenti mentre sono chini sui libri o impegnati in gare sportive ancora non sanno che presto alcuni di loro perderanno la vita nei campi di battaglia europei o nel Pacifico combattendo contro i giapponesi.
Nel collegio, in gravi difficoltà economiche, in cui si fa punto d’onore credere nell’individualità di ciascun alunno ed i concetti di tradizione e ordine sono i punti fermi da seguire, mentre l’estate indiana è al culmine, le lezioni stanno per ricominciare ed insieme a loro il solito tran-tran scolastico fatto di piccoli ricatti, scherzi crudeli, lezioni noiose e cibo scadente. In questo scenario arriva il timido William, chiamato dai suoi compagni zingaro per il suo aspetto trascurato e l’andatura dinoccolata. Il ragazzo, la cui vita privata e carattere assomigliano a quelle dello scrittore, troverà il modo di riscattarsi diventando redattore del Dorset Chronicle il giornale della scuola.
Attorno a lui ruotano vari personaggi come l’annoiata moglie adultera del professor Draper, Alice, Larry Gaines il più bello e atletico della Dorset che si innamora della figlia del preside Edith, a lungo vagheggiata da Grover, la quale si concederà a Larry la sera prima che lui parta per la guerra o Bobby Driscol il figlio complessato dell’amato Professor Driscol, dagli studenti chiamato Babbo.
In “A good school”, romanzo autobiografico scritto nel 1978 e finora inedito in Italia, Yates con uno stile essenzialmente realista ed unico fa suoi i temi più cari dell’adolescenza, quali l’amore, l’ansia di crescere, il faticoso passaggio all’età adulta, le piccole e grandi delusioni che riguardano ciascun essere umano. Attingendo alle proprie memorie scolastiche egli scrive un romanzo venato di una sottile nostalgia, malinconico, tutto incentrato dentro un microcosmo complesso come può essere un college dove la vita vera rimane fuori dal cancello, mentre le bombe su Pearl Harbour sono cadute da poco ed è facile attirare odi e rivalità ma dove possono anche nascere amicizie che durano per tutta la vita.
Dopo aver indagato nei misteri dell’animo della coppia di infelici sposi di “Revolutionary Road“, il suo romanzo capolavoro pubblicato nel 1961, Yates scrivendo queste pagine che assomigliano ad un diario scolastico fa comprendere al lettore che in fondo la distinzione tra docente e discente non è mai così netta, entrambi sono accomunati da un senso di solitudine, manchevolezza e aspirazioni mancate. … “È stata una buona scuola. Mi ha aiutato a superare il periodo peggiore della mia adolescenza, come poche altre scuole avrebbero fatto, e mi ha insegnato i rudimenti del mio mestiere”.
Richard Yates è nato a Yonkers nel 1926 ed è morto a Birmingham, in Alabama nel 1992. Scrittore, giornalista e sceneggiatore statunitense. Non ha frequentato nessuna università. Ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale. Divorziato due volte ha avuto tre figlie. Ha scritto sette romanzi e due raccolte di racconti il cui realismo ha influenzato l’opera di scrittori quali Raymond Carver e Richard Ford.
Voto: 7
Autore: Richard Yates
Titolo: La buona scuola
Editore: Minimum Fax
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 12,50 euro
Pagine: 235