Un poeta di quelli che non aveva paura di definirsi tale era Riccardo Mannerini, oggi rivalutato dalla critica dopo 30 anni. Il suo libro, “Il sogno e l’avventura” (Liberodiscrivere, 2009), presentato a Genova nella splendida sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale il 29 settembre scorso, è l’opera magna delle sue poesie. Ben 400 manoscritti decifrati da Maria Teresa Caprile per portare alla ribalta un poeta senz’altro fino ad oggi sottostimato.
Ma questa raccolta voluta fermamente dall’editore Antonello Cassan è frutto di un lavoro di squadra come ha affermato alla presentazione il curatore del libro Francesco De Nicola, che considera un fatto di rilievo per la città di Genova l’aver voluto finalmente dar rilievo ad un suo esimio rappresentante. “Il riconoscimento a Mannerini è una battaglia durata trent’anni” ha detto Cassan, mentre De Nicola ha messo in luce il fatto che se di battaglia si parla è perchè la poesia di Mannerini non è certo commerciale come quella di Oreglio o Ligabue per questo si era considerato il rischio di ottenere pochi consensi da parte del pubblico dei lettori.
Le poesie di Mannerini sono già uscite in due pubblicazioni gli anni passati, ma ne “Il sogno e l’avventura” si ha l’opera completa del poeta corredatata da una serie di interviste raccolte dal figlio Ugo, che delineano al meglio il profilo dell’autore. Un autore che prestava le sue parole alle canzoni di Fabrizio De Andrè e ai New Trolls, un’attività che non gli ha portato molta notorietà, ma senz’altro la stima degli artisti.
De Andrè in un video trasmesso in apertura della presentazione del libro parla del poeta-amico come di un talento unico, di un uomo di rara sensibilità e acutezza, che ha saputo infondere in lui quella capacità di analisi che prima della sua conoscenza gli mancava. Vittorio De Scalzi dei New Trolls, presente alla manifestazione, ha voluto ricordare il poeta cantando una sua poesia che fa parte di un loro LP suscitando grandi applausi da parte del pubblico.
Ma chi era Riccardo Mannerini? Mannerini era un giovane che da subito aveva dimostrato interesse per il teatro e la musica, malgrado abbia girato il mondo navigando (era frigorista di nave) non ha mai smesso di leggere, di documentarsi ed imparare a conoscere il mondo che lo circondava, traducendo autori stranieri. Era affascinato da quell’America che toccava con la nave e nello stesso tempo era turbato da quanto succedeva oltreoceano in quel periodo storico. La guerra in Corea è stata spunto di tante sue poesie dove viene fuori prorompente l’odio verso il conflitto bellico, i suoi carcerati, i suoi carcerieri, i suoi malati e i suoi feriti.
Ma Mannerini è anche il poeta del mondo americano di provincia degli anni’50 quello che si affacciava al boom economico capace di leggere le proprie poesie in maniera pubblicitaria e svegliare a notte fonda l’amico De Scalzi per dirgli al telefono: “Vittorio, che dici, questa poesia la vendiamo alla Malboro, visto che parla di sigarette?“
Il giornalista di Repubblica Stefano Bigazzi prima di dare il via alla lettura di alcuni brani della raccolta ci ha tenuto a sottolineare lo spirito con cui si è tenuta la presentazione di questo libro, uno spirito di allegria non comune alle presentazioni del genere e questo perché tutti gli invitati al tavolo dei relatori non solo conoscevano e stimavano Mannerini, ma di lui amavano tener viva quella vena goliardica nonché ironica che faceva parte della sua persona.
Riccardo Mannerini (Genova, 28 ottobre 1927 – 26 marzo 1980) è stato un poeta italiano. Fu amico del cantante e poeta Fabrizio De André (con cui collaborò a lungo), oltre che di Luigi Tenco, Vittorio De Scalzi e dei New Trolls: una cerchia di amici con cui Riccardo condivise momenti importanti della sua vita.
Autore: Riccardo Mannerini
Titolo: Il sogno e l’avventura
Editore: Libero di scrivere
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 14,50 euro
Pagine: 384
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