“Uno straniero nella terra di Lolita” (Guanda, 2009) di Gregor von Rezzori è un libro appassionante nato per caso dall’insolita richiesta, rivolta dall’editore tedesco del Rezzori, Rowohlt, di tradurre il celebre romanzo di Vladimir Nabokov “Lolita”. Nasce così nell’autore l’idea di realizzare a distanza di quasi trent’anni un viaggio, un vero e proprio pellegrinaggio negli Stati Uniti alla riscoperta dei luoghi simbolo della storia e le vicende della giovane seduttrice e del maturo Humbert Humbert che di lei si innamorò.
E’ proprio alla ricerca di questi luoghi che l’autore rivolge la sua attenzione ripercorrendo esattamente le 27.000 miglia del viaggio fatto dai due protagonisti di “Lolita” cogliendo anche l’occasione per riscoprire l’America del suo immaginario infantile, che aveva sempre e solo visto attraverso un mappamondo sbiadito all’interno della propria stanza dei giochi. L’America dei cowboy, degli indiani e dalla natura incontaminata. Rezzori intraprende incuriosito ed entusiasta questo viaggio in compagnia della moglie Beatrice incontrando nel corso del suo cammino personaggi singolari: un giovane americano e una “vintage virgin” stregata da Scarlett O’Hara.
L’autore si trasforma così da “semplice europeo radicato nel passato a nomade moderno” alla scoperta di Lolitaland con la speranza di trovare esattamente ciò che aveva sempre immaginato e sognato, un’America ancora identica a quella vista nei suoi sogni di bambino. I tempi però sono cambiati e lo scenario non è più quello di una volta, gli indiani e i cowboy hanno lasciato il posto ai chioschi di hamburger e i paradisi naturali si sono trasformati in luoghi cementificati; non c’è più traccia dello scenario in cui viveva Lolita e agli occhi dell’autore ora si presenta un’altra faccia dell’America.
Il suo sogno americano però, fatto di divertimento e di infantilismo, non sembra essere destinato a svanire del tutto, forse può ancora realizzarsi e prendere vita grazie ad altri luoghi come Las Vegas, Dysneyland e la nuova Gerusalemme della Terra promessa. E’ proprio qui che si concluderà il suo viaggio che rappresenta per lui un’occasione preziosa, un momento di dialogo a distanza con Nabokov, definito “suo gemello non identico”, ma soprattutto un confronto diretto con lo stile di scrittura di un uomo che è da sempre stato il suo mito letterario.
Gregor von Rezzori nasce a Czernowitz il 13 Maggio 1914 e muore a Firenze il 23 Aprile 1998. Scrittore, attore e artista austriaco ha iniziato la sua carriera come scrittore di romanzi leggeri riscuotendo il suo primo successo nel 1953 con le “Storie di Maghrebinia” una raccolta di storielle e aneddoti divertenti su un paese immaginario chiamato Maghrebinia, che riuniva in chiave grottesca e parodistica alcuni tratti caratteristici del suo multiculturale paese natale, Bucovina. Nel corso degli anni pubblicò altri racconti di Maghrebinia ottenendo così l’appellativo di virtuoso della lingua e spirito libero che scriveva con arguzia, profondità ed eleganza. Altri romanzi come “La morte di mio fratello Abele”, “Edipo vince a Stalingrado” e ” Tracce nella neve”, che descrivono il mondo in declino ai tempi delle guerre mondiali, sono stati lodati per la loro efficace prosa descrittiva, le sfumature e lo stile; nel 1969 pubblicò invece le “Memorie di un antisemita”. Sebbene non sia mai stato riconosciuto unanimemente come grande autore nell’area di lingua tedesca, la sua accettazione postuma l’ha confermato tra i più grandi autori moderni.
Autore: Gregor von Rezzori
Titolo: Uno straniero nella terra di Lolita
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 12 euro
Pagine: 87