“Generazione no risk” (Fazi, 2009) di Orazio Carabini, un tentativo di difendersi dalla crisi economico-finanziaria che ha travolto anche l’Italia. A un anno dal tracollo della banca Lehman Brothers, ecco un saggio interessante.
Il libro è stato presentato a Milano, all’istituto Bruno Leoni di via Moscova 28. Il modo in cui pensiamo influisce profondamente sulle nostre scelte economiche. Nel testo, si ritrova, quindi, una particolare enfasi sull’importanza di un’alfabetizzazione economico-finanziaria della popolazione. La profonda ignoranza di base, unita al giornalismo che usa trattare la materia come se fosse un romanzo d’appendice, porta a fare investimenti sbagliati, a rischiare su titoli troppo traballanti o ad accumulare credito senza far circolare denaro.
“Non esiste, per definizione, un prodotto finanziario che non porti con sé una componente di rischio – ha commentato Filippo Cavazzuti, presidente, Patti Chiari -. “No risk, no finance”, come dicono gli americani. La finanza è nata proprio per gestire il fattore di rischio sugli investimenti che non può mai arrivare a zero. Ma una buona conoscenza può aiutare a muoversi all’interno del mercato”. Ma fino a che punto è possibile semplificare il linguaggio per rendere accessibile a tutti una materia così complessa? E’ difficile far passare il concetto di “probabilità” eppure sarebbe necessario, quantomeno, fare un tentativo dal momento che nel corso della vita chiunque ha a che fare con i concetti di risparmio, credito, investimento. E’ stato banalmente dimostrato che sono pochissimi gli italiani che conoscono il funzionamento di un conto corrente.
“Gli italiani sono dei gran risparmiatori – ha spiegato Antonio Pilati, autorità garante della concorrenza e del mercato -. I fondi ammontano a circa tre volte il nostro debito pubblico: è questo il motivo per cui gli interessi da noi sono altissimi. Se questi liquidi fossero investiti e il denaro fatto girare, la situazione potrebbe migliorare molto”. Basterebbe la buona volontà del cittadino, unita al contributo dell’istruzione primaria e dei consulenti finanziari per creare dei consumatori consapevoli ed evoluti.
“Nella situazione attuale – ha affermato Alessandro Foti, amministratore delegato Fineco – l’autoregolamentazione non può funzionare. L’intervento dello Stato deve essere massiccio insieme alla circolazione dell’informazione tra le varie parti di esso che devono lavorare in sinergia”.
Orazio Carabini, autore di “Generazione no risk” invece ha commentato: “Ho scritto il libro cercando di immedesimarmi in un risparmiatore medio. Mi sono reso conto che i problemi finanziari italiani sono spesso causati da disonesti intermediari che raggirano le persone. Tuttavia trovo che la colpa vada condivisa perché nemmeno l’ignoranza del cittadino che si lascia ingannare è giustificabile”.
Orazio Carabini, nato a Rimini nel 1954, è analista e commentatore del quotidano “Il Sole 24 Ore” e interviene spesso al TG1 in qualità di opinionista. Dopo essersi laureato in Economia alla Bocconi di Milano, dal 1979 ha lavorato per varie testate (“Mondo Economico, “Il Mondo” e “Milano Finanza”), occupandosi di politica economica industriale, finanza e risparmio. E’ stato anche portavoce della CONSOB e direttore del Servizio Studi e Comunicazioni della Banca Nazionale del Lavoro.
Autore: Orazio Carabini
Titolo: Generazioni no risk. Elementi di autodifesa per risparmiatori
Editore: Fazi
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 18 euro
Pagine: 212