Un nuovo giallo per Jane Austen, detective suo malgrado a Lyme Regis, cittadina costiera teatro di contrabbando e di un efferato delitto: “Jane e il mistero del Reverendo” (Tea, 2009) di Stephanie Barron. Si parte dalla situazione storica contingente alla vita di Jane Austen, le guerre napoleoniche che coinvolgevano la Gran Bretagna, e i vari problemi connessi (spionaggio e contrabbando), ampiamente documentata dall’autrice che nella prefazione svela le sue fonti. WEB/Il sito di Stephanie Barron
Ancora più che nel primo libro si parte da un fatto realmente accaduto nella vita di Jane. Un soggiorno che fece con la famiglia nel 1804 nel paesino marinaro di Lyme Regis, nella regione del Dorset, dove pare incontrò qualcuno che per un attimo le fece battere il cuore, e che poi si perse negli anni, forse morì, ma in ogni caso scomparve dalla vita della scrittrice che come è noto non si sposò mai.
Stephanie Barron costruisce intorno a questo fatto vero tutta la storia del libro, che inizia come un romanzo gotico della migliore tradizione, con la famiglia Austen che giunge in una notte fredda e piovosa e trova riparo in casa di Geoffrey Sidmouth, affascinante ma misterioso signorotto di Lyme, verso il quale Jane si sente subito attratta.
Nei giorni successivi però un omicidio efferato, legato al mondo del contrabbando, capeggiato in quella zona dal misterioso Reverendo, la cui identità è ignota, ma che sembra essere proprio Sidmouth da una serie di indizi che Jane raccoglie durante la sua permanenza in questo paese, trovandosi nella situazione dell’estranea che scopre misteri e crimini di una comunità chiusa.
Gli appassionati del genere troveranno tutti gli elementi di interesse in una vicenda apocrifa (Jane Austen non ha mai svolto attività di detective come una sorta di Jessica Fletcher ottocentesca) ma godibile e tutt’altro che banale nella ricostruzione storica e d’ambiente, decisamente più fosca del primo libro della serie, Jane e la disgrazia di Lady Sargrave. E ancora più efficace a descrivere luci e ombre di un’epoca ricca di pericoli, che erano assenti dai romanzi ufficiali della Austen, commedie di costume con una punta di sarcasmo sulla piccola aristocrazia di provincia inglese.
Tra l’altro, per i filologi amanti dei classici austeniani, Lyme Regis è il villaggio in cui era ambientata la maggior parte di “Persuasione“, uno dei libri più maturi e nello stesso tempo più amari dell’autrice ottocentesca. E forse perché a quel luogo non erano legati ricordi felici, di cui Stephanie Barron ci dà una versione sua.
Stephanie Barron, nata a Birghamton, New York, nel 1963, si è laureata in Storia dell’Europa a Princeton. Terminato il dottorato in storia a Stanford, è entrata nelle file della CIA, dove ha lavorato per quattro anni in qualità di Intelligence Analyst per l’unità antiterrorismo. Ha scritto il suo primo libro nel 1992 e ha lasciato la CIA l’anno seguente.
Voto: 6,5
Autore: Stephanie Barron
Titolo: Jane e il mistero del reverendo
Editore: Tea
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 10 euro
Pagine: 352