Quanto ne sanno gli italiani dell’universo Rom? Quanto si conosce della cultura di questi popoli? Quanti luoghi comuni e quanti pregiudizi bisognerebbe demolire per avviare l’integrazione? A queste domande, ed a tanti altri frequenti interrogativi, prova a rispondere Najo Adzovic, membro e rappresentante del campo Rom “Casilino 900” di Roma, autore del libro “Il popolo degli invisibili Rom” (Palombi & partner, 2005).
“Ho fatto questo libro per permettere a chi, come molti di voi conosce poco o niente di noi Rom“, mi ha risposto così, in un fresco pomeriggio di aprile Najo, quando, forse un po’ sprovvedutamente, gli ho domandato: “per chi lo hai fatto questo libro?“.
La realtà Rom è, seppur quotidianamente vicina alla nostra, ancora inesplorata. Nel titolo, l’aggettivo “invisibile” non è assolutamente posto a caso. Il libro inizia con una presentazione dell’autore che, dopo aver militato nell’esercito della Jugoslavia, scappò in Italia clandestinamente per aver rifiutato di fucilare dei suoi commilitoni accusati di bramare contro la patria.
Pur non potendo allargare la sua esperienza a tutti i membri della comunità Rom italiana, Najo sa, e lo scrive, che quasi tutti sono stati clandestini. Molti, lo sono ancora e gioco forza anche i loro figli lo saranno. Non smette nemmeno per una riga di denunciare le ingiustizie che il suo popolo subisce giuridicamente dallo Stato che lo ospita. Non tace però, e lo fa con un gran senso di autocritica, parlando dei comportamenti, talvolta incomprensibili agli occhi occidentali, che il suo popolo non ha intenzione di mutare, ne di adattarsi alle realtà circostanti.
Le culture non hanno i piedi, quindi non si vengono incontro l’una con l’altra; sono create dalle persone, non trascendono da esse, anzi, sono umane, molto, forse troppo. Adzovic tutto questo lo sa, e non solo; è consapevole che per integrarsi con lo Stato ospitante c’è bisogno di lavorare sodo sui propri comportamenti, sulle proprie abitudini. La scolarizzazione, la sanità e le infrastrutture dei campi sono obiettivi da raggiungere, si, ma non solo aspettare che qualcuno (lo Stato, s’intende) lo realizzi gratuitamente e senza contropartite.
Najo Adzovic è nato a Titograd nel 1969. Vive con la moglie e i cinque figli a Roma nel Campo Rom Casilino900. Adesso, con la sua gente, sarà spostato in una zona decisa dal comune di Roma che disporrà, come previsto dalla Comunità Europea, di una rete fognaria, un impianto di illuminazione e delle dimore a norma di legge. È iscritto all’albo dei giornalisti come “professionista”. Ha scritto e scrive per IlMessagero; in questi mesi sta ultimando un nuovo libro che pubblicherà con Mondadori, “saranno delle storie intrecciate di adolescenti Rom” ha annunciato. Spera di portare alle orecchie delle gente la fioca voce del suo popolo, così che un giorno potranno dire di essere conosciuti ed abbandonare finalmente quello straziante status di “invisibili”.
Autore: Najo Adzovic
Titolo: Rom. Il popolo invisibile
Editore: Palombi
Anno di pubblicazione: 2005
Prezzo: 9 euro
Pagine: 108