Fotografare Venezia, cercando spunti sempre nuovi, per non incorrere nelle possibili ripetizioni fotografiche che la città offre. “Venezia alle finestre” (Marsilio, 2006) di Riccardo Zipoli propone una nuova visione di Venezia, riflessa in queli occhi che quotidianamente la scrutano. Una città dai tratti limpidi, ma allo stesso tempo forti, tanto da essere in grado di rendere vano ogni tentativo, da parte di osservatori e fotografi, di catturare la sua immagine sotto nuovi tratti.
Dotata di una bellezza iconografica, che tende a renderla uniforme, Venezia viene qui riproposta attraverso una serie di immagini fotografiche che ne propongono una nuova veste, un diverso punto di vista, quello riflesso sulle finestre dei suoi palazzi. Immagini evanescenti, che appaiono sempre differenti a seconda dei momenti della giornata nei quali vengono catturati, immagini sempre diverse che rendono unico ed irripetibile lo scatto.
Contesti e scenografie che esaltano la proprietà del riflesso: tende tirate improvvisamente dietro le finestre; figure umane che compaiono di colpo al di la del vetro confondendo le parvenze che si erano create; luci che modificano forme e colori dei riflessi stessi. Fattori, questi, che determinano una continua discontinuità ed incertezza nella fotografica. Riflessi mutevoli, che suggeriscono una presenza viva, quasi come se Venezia si affacciasse alle sue stesse finestre. Una città che si dimostra continuamente una creatura diversa, provvisoria, ingannevole, fugace, tanto da rischiare ad ogni momento la scomparsa.
Il libro strutturato in maniera binaria, affianca immagini accumunate da particolari caratteristiche. A caratterizzare il tutto, la presenza di brevi composizioni realizzate dal canzoniere persiano Mirza ‘Abdalquer Bidel (1644/1720), il quale reinterpreta lo stesso pensiero in 70 modi differenti. Una scelta questa che sottolinea maggiormente la sfuggevolezza dei riflessi, come uno specchio che riflette il mondo, in cui solo si può cercare di cogliere la verità assoluta. Uno specchio in grado di riflettere in maniera eguale realtà differenti ed opposte.
Venezia diventa così l’alter ego di se stessa, la cui bellezza viene sottoposta ad un filtro che fornisce varianti meno distinte ma più insolite. Forti contrapposizioni architettoniche, che fiabescamente intrecciano riflessi di suntuose cupole rinascimentali entro infissi di una vecchia casa dimessa. Una galleria d’arte a cielo aperto, dove scorci di vario genere vengono raffigurati su tele di vetro, incorniciati da infissi, diventando così quadri appesi ai muri della città.
Riccardo Zipoli è docente di lingue e letteratura persiana presso l’Università ‘Ca Foscari di Venezia. Autore di numerose pubblicazioni, si occupa principalmente di problemi storici e stilistici nell’ambito letterario persiano. Le sue mostre fotografiche sono state ospitate presso l’Institute of Contemporary Arts di Londra e presso la Galleria Diaframma di Milano. Un’antologia delle sue opere si può trovare nel sito www.riccardozipoli.com
Voto:9
Autore: Riccardo Zipoli
Titolo: Venezia alle finestre
Editore: Marsilio
Anno di pubblicazione: 2006
Prezzo: 28 euro
Pagine: 115