Denise Pardo e “La piovra Rai”. Le verità sulla Tv di Stato

la-piovra-raiSi insinuano ovunque e arraffano di tutto i tentacoli de La Piovra Rai” (Bompiani, 2009), ultimo graffiante saggio di Denise Pardo. Che azzecca la brillante metafora di un’organizzazione diventata ormai mostro mitologico.

Horribile visu ma soprattutto incredibile dictu. Un’analisi spietata che rivolta la Rai come un calzino per dare alla luce un quadro agghiacciante, che suscita perplessità destinate a restare irrisolte.

Qualche esempio. Perché un’organizzazione che conta 13.248 dipendenti dovrebbe appaltare ad esterni servizi e mansioni che sarebbe perfettamente in grado di fare da sé? A cosa è dovuto l’apparentemente illogico alternarsi, in toccata e fuga, di dirigenti, scelti in base alla regola dell’assurdità ma con stipendi da nababbi e buone uscite da capogiro? E ancora, secondo quale criterio vengono finanziati progetti inutili, iniziative assurde e redazioni clone?

A compensare questo sperpero di danaro pubblico però bisogna ammettere che l’offerta di “intrattenimento” della Tv di Stato annovera soggetti degni di Telegatto. Anche se non si tratta ahimè di fiction quanto piuttosto di reality: ovvero, in Rai certe storie accadono veramente! Oltre a trasmettere Un giorno in pretura, la Rai in tribunale ci va davvero a farsi affibbiare multe stratosferiche per irregolarità e inadempienze che avrebbe potuto risparmiarsi semplicemente applicando la regola del buon senso.

Invece di limitarsi a informare il cittadino sulla politica, la Rai contribuisce fattivamente alla cosa pubblica, attraverso legami con i potenti e propagande più o meno subdole. E non mancano storie zeppe di intrighi e suspense: misteri sulla sparizione di documenti importantissimi, coltelli (metaforici per ora) nella schiena, perfidie e tradimenti di vario genere.

Infine, per accontentare anche i più piccini, oltre a mandare in onda la saga di Harry Potter, la Rai le magie le fa davvero, in diretta. Con il suo tentacolo fatato fa comparire dal nulla nuove redazioni e strutture, crea spazio a poltrone plasmate ad hoc per sistemare amici, partenti e beneauguranti. Tutti ben stipendiati si intende. Tanto da arrivare alla situazione paradossale in cui i dirigenti e i capi-redazione sono più numerosi dei loro diretti sottoposti.

“La Piovra Rai” avviluppa il lettore con i suoi tentacoli in un vortice di nomi, numeri, informazioni, impeachment e retroscena. La prosa della Pardo, fresca e agile, rende bene l’idea dell’osceno della realtà che racconta riuscendo sempre a strappare un sorriso, amaro il più delle volte. Lettura obbligatoria per chi vuole cercare di capire la “gestione all’italiana” della cosa pubblica. Sconsigliato a chi, fesso e contento, ha pagato il canone per evadere dalla realtà e vuole solo adagiarsi in poltrona e godersi di tutto, di più.


Denise Pardo
è nata al Cairo e vive e lavora a Roma. È inviato speciale del settimanale “L’espresso”. Si occupa di politica e d’informazione e da vari anni segue le vicende del pianeta Rai. Dal 2001 al 2006 ha firmato la rubrica “Mass media”. Ha scritto il libro Razza cafona. Nel 2005 ha ricevuto il premio Premiolino.

Voto: 8

Titolo: La Piovra Rai. Sprechi, vizi e privilegi della televisione di stato

Autore: Denise Pardo

Editore: Bompiani

Anno di pubblicazione: 2009

Prezzo: 17 euro

Pagine: 196