Una mostra con 20 autori, oltre 500 immagini, due convegni internazionali e 1500 copertine. Tutto questo è “Copy in Italy“. Alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, un viaggio tra gli autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi, nell’ambito di un percorso nella editoria internazionale organizzato dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori in occasione della chiusura del 75° convegno dell’Ifla (International Federation of Library Associations).
Scopo dell’iniziativa mettere in evidenza la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo nella seconda metà del XX secolo, centrando l’attenzione sugli scrittori italiani più conosciuti e amati all’estero.
La mostra “Copy in Italy”, che rimarrà aperta fino al 20 ottobre, propone un approfondimento sul tema della traduzione e della diffusione della produzione intellettuale italiana degli ultimi sessant’anni, facendo il punto con una serie di testimonianze e di lavori critici su alcuni casi emblematici e offrendo una testimonianza del ruolo svolto dalla mediazione editoriale nell’esportazione della cultura italiana nel mondo. Da Primo Levi a Umberto Eco, da Italo Calvino a Roberto Saviano, da Giovannino Guareschi ad Andrea Camilleri, da Giuseppe Tomasi di Lampedusa a Gianni Rodari. E’ un dato di fatto: l’Italia del secondo dopoguerra ha esportato autori e opere che si sono impresse nella memoria collettiva e hanno contribuito a definire l’immagine dell’Italia all’estero.
Grazie al lungo lavoro di ricerca che ha preceduto la mostra, il visitatore ha la possibilità di ammirare oltre 1500 copertine, 120 pannelli espositivi, 500 immagini, più di 180 volumi esposti, raccontati da oltre 20 autori. Premessa teorica del lavoro è un percorso a ritroso lungo la filiera editoriale per analizzare con un approccio innovativo la diffusione della cultura italiana.
L’allestimento propone alcuni percorsi individuati tra le migliaia di copertine degli autori italiani tradotti in tutto il mondo, raccolte e catalogate in anni di lavoro, negli archivi privati e nelle biblioteche storiche delle case editrici: un cammino attraverso le “traduzioni visive” legato all’analisi dei flussi di vendita che individuano i generi di maggior successo, le aree geoeditoriali più attente alla produzione italiana, il ruolo delle coedizioni, il rapporto tra import e export grazie ai dati forniti dall’Ufficio studi Aie.
Nella galleria di immagini si incontrano copertine di particolare rarità come quella di “Don Camillo e il suo gregge” in polacco, stampata in Gran Bretagna e diffusa clandestinamente, o volumi come “Il barone rampante” di Calvino con dedica del primo traduttore argentino, o le diverse edizioni di “Conversazione in Sicilia” di Vittorini, che disegnano un’inedita immagine dell’isola. Altri pannelli hanno come fulcro alcune tematiche fondamentali legate alla diffusione dell’italianità nel mondo: il grande successo del “noir mediterraneo” a livello mondiale, la sorprendente vitalità degli autori italiani per l’infanzia (da Rodari a Stilton), il ruolo degli agenti letterari e degli editori nella vendita dei diritti, l’editoria religiosa, il ruolo delle trasposizioni cinematografiche, l’eccellenza rappresentata dai libri d’arte e di architettura.
A lato della mostra, si terranno due convegni internazionali che riguardano autori italiani molto amati anche all’estero: Giovannino Guareschi e Andrea Camilleri