“Chi ha paura dell’umore nero” (Erickson, 2008) di Stephanie Hahusseau, si presenta come manuale di educazione emozionale, questo vuole essere il primo obiettivo dell’autrice. Se siamo ipersensibili, aimè tocca l’arduo compito di vivere profondamente lo spettro delle emozioni da quelle positive a quelle negative. Ma si possono trasformare le emozioni negative in positive?
“Se ci trovassimo a dover fare un patto con il diavolo, come successe al Dr.Faust, saremmo pronti a rinunciare alla gioia, al piacere dell’amore per non provare più la rabbia, la tristezza e la paura?”
Le emozioni negative possono aiutare, a condizione di saperle sfruttare a dovere. Questo libro offre numerosi consigli pratici per riuscire a farlo: si tratta di un testo che indica le nuove strade aperte dalla ricerca psicoterapica e aiuta a comprendere, accettare e gestire tutte le emozioni – in particolare la paura, la tristezza e la rabbia – per vivere bene con se stessi e con gli altri. La scoperta avviene secondo un percorso strutturato che parte affrontando la natura delle emozioni, l’origine di quelle negative e il legame con la nostra personalità, per poi illustrare come imparare a vivere meglio gli aspetti negativi. “Diderot, nel Paradosso dell’attore, dice va che il talento di un attore consisteva non nel provare le emozioni , ma nel mostrarle esteriormente…”
Punto di discordanza, che non condivido affatto, quando l’autrice propone dei test “scientifici” per misurare il grado delle emozioni negative e positive, ma si possono ridurre a dei semplici numeri, l’intensità delle emozioni?
Perché il profilo ipersensibile coincide con il profilo nevrotico? Essere rapiti dalla rabbia, dalla tristezza, dall’inquietudine, dall’ansia o dalla paura, ti fa sentire «squilibrati» o «anormali» al punto di poter perdere il controllo della realtà, come nel film “Ragazze Interrotte” di James Mangold: “Quando ti rifiuti di soffrire, la morte ti sembra una specie di sogno. Ma vedere la morte.. vederla fisicamente… ti fa capire che sognarla era una cosa ridicola.”
Il testo, caratterizzato da un linguaggio chiaro e arricchito da numerosi esempi pratici, è rivolto a tutti coloro che desiderano conoscersi meglio e a quanti – terapeuti, ricercatori clinici, professionisti dell’aiuto – vogliano saperne di più su emozioni, stati d’animo e strategie di “resilienza emotiva”.
Stephanie Hahusseau, medico psichiatra ed è autrice del libro dal titolo Comment ne pas se gacher la vie? (Come non rovinarsi la vita?)
Voto: 6
Titolo: Chi ha paura dell’umore nero?
Autore: Stephanie Hahusseau
Editore: Erickson centro studi
Anno di pubblicazione: 2008
Prezzo: 15,50 euro
Pagine: 240