“La finestra dei Rouet”. Simenon e la vita degli altri

la-finestra-dei-rouetVivere e spiare la vita degli altri quando la propria non è mai stata vissuta. È ciò che accade a Dominique Salès, la protagonista de “La finestra dei Rouet” (Adelphi 2009), l’ultima fatica letteraria di Georges Simenon.

È un afoso primo pomeriggio d’agosto a Parigi, la quarantenne Dominique un corpo ancora giovane, ma con la giovinezza ormai alle spalle persa nell’accudire il dispotico padre, mentre rammenda ascolta i movimenti provenienti dalla stanza accanto alla sua che ha affittato ad una giovane coppia. Finito il rammendo Dominique osserva Rue du Fauburg Saint-Honoré della quale conosce ogni movimento ed ogni rumore a memoria: gli autobus che passano ogni due minuti, il fischietto del vigile all’incrocio, i clacson dei taxi e la campana della chiesa vicina. Ma soprattutto, come ogni giorno, scruta, al di là della strada, dietro il battente oscurato la finestra del figlio della ricca famiglia Rouet, i cui genitori abitano al piano di sopra, un uomo malato che ha sposato la bella Antoinette. In questo opprimente pomeriggio che sembra uguale a tanti altri Dominique è l’unica testimone di un gesto che ha tutta l’aria di essere un delitto perpetrato da Antoinette ai danni del marito.

Questa scena che assomiglia ad una commedia teatrale e che toglie il fiato al lettore è l’inizio di questo romanzo che Simenon, belga di nascita e considerato uno dei maggiori scrittori di lingua francese di tutto il Novecento, scrisse nel 1942. Anche qui, in una trama sempre attuale, lo scrittore con pochi essenziali dettagli delinea un personaggio come la perdente Dominique… che ha voluto limitare il suo universo alle quattro mura di una stanza, un’atmosfera la calura d’agosto, un ambiente come la squallida casa della protagonista dove anche gli oggetti assumono la loro importanza anche i più banali…il vestito è a posto. Ha un aspetto ancora più povero, adesso, proprio per quel rammendo così preciso… È questa la grande lezione di scrittura ed il segreto di Georges Simenon che il lettore percepisce mentre divora i suoi romanzi pagina dopo pagina.

Lo scrittore che cercava i nomi dei protagonisti dei suoi romanzi sfogliando l’elenco telefonico parigino, pone sempre al centro dei suoi romanzi il Male, analizzato attraverso le sue varie rappresentazioni: l’odio, la vendetta, l’avidità, l’invidia, pulsioni latenti nell’animo di ciascun essere umano. Georges Simenon, il sensibile scrittore della realtà quotidiana, di cui Adelphi ha iniziato la ristampa di tutti i suoi romanzi dal 1985, compreso quelli dedicati al Commissario Maigret che a distanza di anni incontrano sempre il favore dei lettori di tutto il mondo.

Georges Simenon nacque a Liegi il 13 Febbraio 1903 e morì a Losanna il 4 Settembre 1989. Scrittore belga di lingua francese è stato uno dei narratori più prolifici del XX Secolo. Centinaia di romanzi e racconti, molti pubblicati sotto diversi pseudonimi, tradotti in cinquanta lingue e pubblicati in più di quaranta Paesi. Oltre ad aver scritto romanzi noir, psicologici e di guerra Simenon è noto soprattutto per essere l’ideatore del Commissario Maigret, che ha contribuito in maniera determinante alla fama ed al successo dello scrittore. Molti romanzi sono divenuti film e sceneggiati televisivi. I libri di Georges Simenon sono pubblicati in Italia dalla Casa Editrice Adelphi.

Voto: 8
Autore: Georges Simenon
Titolo: La finestra dei Rouet
Editore: Adelphi
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 18,00 euro
Pagine: 177