“Organizzare le informazioni di tutto il mondo“. Questo il sogno (e la mission) della società di Mountain View. Il passato, il presente e il futuro in “Pianeta Google” (Sperling & Kupfer, 2009) di Randall Stross.
Quanto manca alla conquista totale? Se lo chiedono un po’ tutti, addetti ai lavori, navigatori di Internet e curiosi del web. Tranne loro, Larry Page e Sergey Brin fondatori e responsabili di Google, il colosso mondiale nelle ricerche su Internet. E non solo. Dall’anno della sua fondazione, nel 1998, la società americana ha realizzato praticamente tutto nell’ambiente del web con le Google Apps: dalla posta elettronica di Gmail all’acquisizione di Youtube, dal social network Orkut a Google Video, da Google News all’alleanza con Systran per le fortunate traduzioni multilingue. E il gioiello Google Earth.
L’inchiesta dietro le quinte. Quella di Randall Stross è sicuramente uno dei libri più completi sul fenomeno Google e i suoi rivali, tra cui spicca in pole position Microsoft. Le pagine scritte dal giornalista americano ricostruiscono passo dopo passo l’impero dell’azienda di Page e Brin, le loro idee, le loro mosse, i loro colpi fortunati, le gaffe e gli errori, il boom e quella superbia di “dominare” il mondo web fregandosene spesso della privacy. “Pianeta Google” si legge velocemente, nonostante i numerosi virgolettati e le citazioni dei protagonisti in gioco.
Adsense e i profitti pubblicitari. La fortuna di Google è “tutta qui”. Le Google Apps sono una guarnizione perfetta, la ciliegina sulla torta che in futuro prossimo porteranno business su business oltre ai numeri che quotidianamente aumentano senza arrestarsi mai. La tecnica è facile, nata in una nottata di idee lì a Mountain View da uno sviluppatore: inserire pubblicità mirata, nel gergo “convenzionale” all’interno della posta elettronica degli utenti in base ai contenuti delle email ricevute. Annunci che, cliccati, generati profitti da dividere tra la proprietaria Google e coloro che si iscrivono al programma. Clic dopo clic il business macinano dollari e conquista il mondo web, per poi allargarsi ad “Adwords” in base al quale ciascun azienda sceglie di farsi pubblicità sia nel motore di ricerca più famoso al mondo sia nelle email.
Google vs Microsoft. Una sfida a colpi di numeri, decisioni, anteprima, intuizioni e cause legali. La più giovane ad oggi ha ancora la meglio. L’autore ne sottolinea i pregi, le astuzie, la capacità di leggere la testa degli utenti di Internet, dapprima in Usa poi nel resto del mondo. La differenza è nella testa dei due americani di origine ebraica: la convinzione e la superbia di voler diventare il custode unico di tutte le informazioni del mondo. In breve e a qualunque costo. Non pochi gli scontri con i rivali e la giustizia: dal diritto d’autore violato nel programma di digitalizzazione dei libri a livello mondiale, Google Book Search, alla pubblicazione dei video su Youtube il colosso dei video acquisito nell’ottobre del 2006 dall’azienda di Mountain View con un’operazione di 1,65 miliardi di dollari.
Rischio privacy, il futuro in mano a Google? Il pericolo c’è, è forte anche se l’azienda dei record smentisce ogni voce riguardo alle infiltrazioni dei proprio dipendenti nelle email dei clienti di Gmail. Sicuramente non sarà lo scoglio contro cui Google sbatterà. Il suo scopo è chiaro: organizzare le informazioni di tutto il mondo in un percorso che va da qui a, secondo le stime dei suoi ingegneri, a 300 anni. Ma, come afferma nelle conclusioni Stross, visto questo primo decennio fenomenale di Google, “può darsi che non siano necessari altri duecentonovant’anni, perché porti a termine la sua missione”.
Randall Stross scrive per la rubrica “Digital Domain” del New York Times e insegna economia presso la San José State University. Autore di numerosi e importanti libri dedicati alle nuove tecnologie, vive a Burlingame, in California.
Voto: 8
Titolo: Pianeta Google. Quanto manca alla conquista totale?
Autore: Randall Stross
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 20 euro
Pagine: 227
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