“Una testa selvatica” di Marie-Sabine Roger (Ponte alle grazie, 2009) è un inno d’amore ai libri e alla magia della lettura. Un romanzo curioso e delicato, in cui i destini di due esseri diversissimi si intrecciano indissolubilmente.
Questo forte legame è dato grazie al fascino della cultura ed alla piacevolezza di saper coltivare e curare un nuovo e strano sentimento.
Germain ha una quarantina d’anni, alto, grosso e di stazza robusta, è quasi analfabeta, da tutti è considerato “lo scemo del villaggio“. Figlio non voluto di un incontro occasionale, è cresciuto senza padre e senza amore. Passa le sue giornate tra il lavoro nell’orto, le bevute al bar con gli amici oppure al parco a contare i piccioni. Ma sarà proprio su una delle panchine del parco, che Germain farà l’improbabile incontro con una persona che gli cambierà la vita. Si tratta della ottantaseienne Margueritte, che con i suoi modi affabili riuscirà a trasmettergli l’amore per i libri e per la cultura ed anche la voglia di dare e di farsi amare. Tra loro nasce una complicità speciale, che porta Germain a trasformare completamente la sua visione ristretta del mondo.
Due figure opposte, il gigante e la vecchietta, che si uniscono nella passione per la lettura, per le parole, per la ricerca del nuovo, ma che scorgono anche l’uno nell’altro un anello mancante della propria vita: Margueritte, sola e senza figli, trova un nipote premuroso e Germain scopre l’affetto caloroso di una nonna.
Anche “Una testa selvatica” se curata con amore, può dare buoni frutti. La cultura è ben altra cosa dall’intelligenza, infatti va saputa coltivare, come ripetono spesso i giochi di parole all’interno del romanzo. Così come i sentimenti non sono qualcosa di innato, ma si acquisiscono con il tempo e piantano radici profonde impossibili da estirpare. “Con un colpo di bacchetta magica, lei mi aveva trasformato in orto. Ero soltanto un pezzetto di terra, ma ecco che con lei mi sentivo spuntare fiori, frutti, foglie e rami.”
L’autrice è riuscita a creare, con uno stile fluido e semplice, un romanzo piacevole e ricco di riflessioni esistenziali, non solo sulla cultura, ma anche sulla vita. Consigliatissimo a chi apprezza il potere dei libri.
Marie-Sabine Roger è nata nel 1957 vicino a Bordeaux. Per oltre un decennio ha lavorato come insegnante. Frattanto ha avviato una prolifica carriera letteraria, che ha riscosso grandi consensi e raggiunto ormai quota cento titoli, spaziando dalla narrativa per bambini e ragazzi (in Italia sono usciti L’albero delle fate e Ricordati di me, papà!) a quella per adulti. A partire dal 1999 si dedica a tempo pieno al mestiere di scrittrice.
Voto: 8
Autore: Marie-Sabine Roger
Titolo: Una testa selvatica
Editore: Ponte alle grazie
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 13 euro
Pagine: 189