L’11 giugno la compagnia Dynamis Teatro Indipendente ha messo in scena, al Teatro Vascello di Roma, Studio su le viole. Un dramma tratto da “Reparto numero 6” di Anton Cecov. Di Andrea De Magistris la regia e la drammaturgia: lo sguardo è uno spettacolo “di corpi e immagini” sul tema della follia e dei manicomi nel contesto della legge 180, legge Basaglia, che il 13 maggio 1978 chiudeva l’isolamento ed alla reclusione dei malati mentali. IL PERSONAGGIO/Franco Basaglia
Approvata in Parlamento quasi all’unanimità questa “riforma psichiatrica”, ispirata alle esperienze di superamento dell’ospedale psichiatrico sviluppatesi in Italia a partire dall’inizio degli anni sessanta, avrà tuttavia un iter difficile nella fase più prettamente realizzativa.
Le viole, fiori legati tradizionalmente alla sfera degli affetti e a quella della memoria, assumano un nuovo significato, andando a rappresentare, metaforicamente, quegli uomini e quelle donne a cui i manicomi hanno modificato l’esistenza, violentato i ricordi, elargito violenza inutile e gratuita. Violenza e coercizione in una istituzione rappresentata da un velo onirico e tenebroso, un carcere da cui è impossibile scappare. La coralità delle testimonianze, alcune delle quali hanno un sapore squisitamente letterario, pemette un gioco di luci, suoni, gesti ridondanti e simbolici che si susseguono ripetutamente.
Il regista, molto bravo, fa un uso abbondante di corporeità. Sembra di assistere ad un attraversamento infernale, in cui la miseria dell’umano e la sua grandezza rovinosa si sovrappongono e si allontanano ciclicamente. Si tocca la sostanza nascosta delle cose, una materia volutamente oscura che oscenamente riempie un involucro di corpi, composti di carne e di pelle, e coscienze, sentimenti, emozioni.
Le resistenze dell’individuo contro la violenza della Storia e della società. Mezzi salvifici diventano appunto il proprio corpo e la propria memoria, come una sorta di realtà virtuale all’interno di un substrato per forza di cose realistico. La viola che con la sua disposizione dei petali apre ad un nuovo senso di libertà diventa non solo il leit motiv dell’opera, numero zero di un progetto che proseguirà più avanti, ma comune denominatore di una idea di teatro, civile e di denuncia.
Gli attori: Chiara Buccolini, Daniel Neri, Antonietta Capocaccia, Viviana Raciti, Bernardo Casertano, Roberto Repele, Marcello De Marinis, Paolo Russo, Chantal Gori, Francesca R. Salvemini, Daphne Lianaki, Elena Triunfo, Alessandro Marano, Elena Stabile.
Regia e drammaturgia: Andrea De Magistris. Assistente alla regia: Valeria De Angelis. Consulenza musicale: Luigi Parravicini. Luci: Paride Donatelli. Trucco: Laura del Gobbo. Ufficio stampa: Chiara di Domenico.
Dynamis Teatro Indipendente nasce a Roma nel 2008 per iniziativa dell’attore e regista Andrea de Magistris con lo scopo primario di promuovere un teatro di ricerca, dove l’attore è il vivo mezzo di corpo e testo, espressione e parola. L’attività pregressa di De Magistris, a cui avevano già in parte contribuito molti membri di Dynamis in forma di studio, confluisce così in un work in progress che ha già visto la messa in scena di sei spettacoli: Emma e i cattivi compagni (2009) In cartellone al Teatro Vascello (Roma) stagione 2008/2009; Parte Offesa, performance in memoria di Pier Paolo Pasolini (2009), Sfakelos 630 (2009), performance selezionata al festival “Adrenalina”; Carlo, Ilaria, Antonio (2008) corto teatrale d’autore premiato al festival “Schegge D’Autore” al Nuovo Teatro Colosseo di Roma; La Sconosciuta (2008) e Piccola Fantasmagoria (2007) di A. Blok.