Con il crollo dell’Unione Sovietica, gli Usa hanno vissuto un decennio da unici protagonisti. Ma la Russia di Putin, erede dell’URSS, con il nuovo millennio rivuole il primo posto nello scacchiere internazionale: questa “riedita” partita USA-Russia si svolge nel continente Eurasiatico, cerniera fra democrazie europeiste e questa nuova Russia. Cristiano Orlando in “La Partita Eurasiatica” (Ediesse, 2009) ripercorre le ragioni di questa nuova sfida, ne coglie i problemi salienti, offre uno sguardo sul futuro.
La “partita eurasiatica” nasce sulla base di una precedente ricerca che Cristiano Orlando aveva realizzato con Archivio Disarmo e che aveva ad oggetto la geopolitica delle fonti energetiche in Europa. Scoperti infatti i vasti retroscena strategici sull’asse Est-Ovest l’autore ha deciso di integrare quella ricerca della dimensione strategico-militare ed economica dell’intero scenario eurasiatico allargato. Protagonisti della partita non possono che essere tre attori, Russia, Unione Europea, Stati Uniti; posta in gioco non possono che esser le rotte strategiche di gas e petrolio. Cuore del volume è sicuramente l’accurata presentazione dell’area caucasica e dei suoi retroscena geopolitici. Il Caucaso è difatti essenziale non solo per il controllo della maggior parte delle vie che portano gas e petrolio verso Occidente, esso è fondamentale per la ridefinizione dei delicati equilibri Russia-Occidente nella vecchia Europa.
Un’attenzione peculiare viene data a tal proposito ai risvolti del conflitto russo-georgiano dell’agosto 2008. Del resto “gli anni duemila hanno visto una progressiva escalation della tensione tra Mosca e Tiblisi, a anche del confronto fra Occidente e Russia per il controllo strategico del Caucaso, per ottenere il quale l’influenza politica sulla Georgia è fondamentale. L’arrivo al Cremlino di Putin, l’estensione della Nato ad Est, l’intensificazione dello sfruttamento degli idrocarburi del Caspio e dell’Asia Centrale, la politica unilaterale degli anni di Bush alla Casa Bianca e l’ascesa al potere di Saakashvili sono i principali fattori che hanno contribuito a riscaldare sempre più un’area di crisi che per anni era rimasta congelata“.
Elemento detonante di quella “Guerra lampo” in Georgia è stato il riconoscimento da parte di tutte le potenze occidentali dell’indipendenza del Kosovo autoproclamata da questi nel febbraio dello stesso anno. Fino a quel momento infatti “il futuro degli Equilibri nell’Europa Balcanica bilanciava le decisioni sugli equilibri nel Caucaso e viceversa“. Fin quando ci son stati margini di discussione riguardo alle sorti del Kosovo e della Serbia, ci son stati formalmente anche per le sorti di Abkhazia e Ossezia del Sud. L’Autore effettua sapientemente considerazioni e valutazioni di quel conflitto riguardo a Russia, Stati Uniti ed Europa, quest’ultima analizzata ed intesa da un lato come Unione Europea, dall’altro come Nato.
Nato, Gas, Petrolio, ruolo dell’UE e della nuova Russia alla ribalta sono gli elementi presi in esame dall’autore in questa inedita e amplia ricerca sugli elementi strategici d’insieme del panorama eurasiatico, dando inoltre una doverosa attenzione alle spinose questioni gravitanti intorno all’area del Caucaso senza tralasciare le politiche della Cina, dell’India e del Pakistan.
Cristiano Orlando si è laureato in Scienze della comunicazione nell’Università “Sapienza” (2006) e si è diplomato in Peace-keeping and Security Studies nell’Università di “Roma Tre” (2007). Oltre ad aver lavorato con Ong e Forze armate per la cooperazione internazionale e in missioni umanitarie, collabora con Archivio Disarmo per attività di ricerca, nonché con alcune testate giornalistiche su temi di politica estera.
Voto: 8
Titolo: La Partita eurasiatica
Autore : Cristiano Orlando
Pagine: 147
Editore: Ediesse
Anno di Pubblicazione: 2009
Prezzo: 10 euro