Napoli. Sullo sfondo del secondo conflitto mondiale, si intrecciano le vicende dei tanti personaggi del romanzo “Di mestiere facciamo i perdenti“ (SEF Editrice Fiorentina, 2009), promettente esordio di Carla Bianco. Il protagonista è Giacomo, abbandonato dalla madre e allevato dalla nonna paterna, Donna Sofia, insieme alle zie-sorelle Maria e Giovanna. Giacomo è un bel giovane ancora incerto su quale sia la cosa giusta da fare. CONTENUTI/Leggi un brano del libro
Partecipa alla guerra, ma, appena annunciata la notizia dell’armistizio, abbandona tutto e torna a casa. Si rimprovererà questa scelta, e anche quella di non aver raggiunto i partigiani. Per lui più di tutti gli altri la guerra ha rappresentato uno spartiacque, tra il prima e il dopo. E se non altro, la guerra lo ha distratto dalle sue inquietudini più profonde: il rifiuto della madre e il totale disinteresse del padre. Solo con la nonna e le due zie Giacomo ha una parvenza di famiglia. Le donne alle quali si avvicinerà non sono adatte a lui, anzi, acuiranno quel senso di inadeguatezza che si porta dentro.
La guerra sovverte ogni ordine morale e civile. Giovanna convive con l’ingegnere, un uomo sposato con figli (ma che, all’epoca dei fatti, poteva solo separarsi dalla moglie). Rita, vicina di casa di Giovanna, donna solare e benvoluta, passa il tempo a dare feste e a incontrarsi con i soldati americani, con tre dei quali vive spensierati flirt. Tante donne, per sopravvivere alla fame, si inventano i mestieri più disparati, dal contrabbando, alla prostituzione, al sacrificio dell’innocenza dei figli. Il Bene e il Male non hanno più contorni definiti, “è giusto ciò che in quel momento serve“.
Dopo l’esperienza del carcere, dove Giacomo finirà per errore, si rifugerà sull’isola di Procida, in cerca di un po’ di pace. Dall’isola non farà più ritorno: il romanzo comincia e finisce sulle sponde dell’isola, assumendo le tinte del giallo.
“Di mestiere facciamo i perdenti” è un romanzo piacevolissimo, emozionante: il lettore desidera arrivare alla fine ma poi la rimpiange. I personaggi resteranno impressi nella mente, possiedono una forza paragonabile a quelli della Napoli Milionaria di Eduardo: Donna Sofia, con la capacità tutta napoletana di sdrammatizzare gli eventi spiacevoli e un ottimismo pieno di speranza; Rita, che trasmette il piacere di essere al mondo nonostante tutto, gustando ogni attimo della vita; Giovanna, considerata una spregiudicata comunista, rappresenta il buon senso che supera ogni conformismo borghese. I perdenti sono i napoletani, perdente è l’intero paese. Una guerra non può lasciare indenni: dopo, sono tutti perdenti.
Carla Bianco, nata e cresciuta a Napoli, lavora come magistrato a Livorno. Di mestiere facciamo i perdenti è il suo primo romanzo.
Voto: 8
Autore: Carla Bianco
Titolo: Di mestiere facciamo i perdenti
Editore: SEF Editrice Fiorentina
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 15 euro
Pagine: 184