“Facciamo un gioco” di Emmanuel Carrère è il perfetto connubio tra il gioco primordiale dell’immaginazione e il mistero di uno sconosciuto che ti ordina cosa fare e come toccarti, in un treno pieno di persone. Uscito nel 2002 e pubblicato nel 2004 da Einaudi, narra di una giovane donna che compra “Le Monde” e sale sul treno per La Rochelle.
La donna si siede nel posto prenotato, apre il giornale. E’ una lettera per lei, una lettera cosí provocante e sensuale da poter finire in mano ai lettori di “Le Monde”. “Voglio farti una proposta. A partire da questo momento, tu farai tutto quello che ti dico…“: è quanto è scritto nella lettera. La donna aspetta a destinazione il suo compagno, che di mestiere fa lo scrittore. E stato lui a prenderle il biglietto, è stato lui a chiederle di comprare il giornale: è stato lui a predisporre il piano strategico, perché proprio quel giorno deve uscire un suo racconto sul “Le Monde”. Si crea cosi un rapporto intimo tra scrittore e lettrice provocando pensieri indecenti e atmosfere calde.
Senza voler svelare l’epilogo l’autore stesso, nel racconto, esprime il timore di avere pretese di controllo esagerate, tali da poter infastidire gli dei che potrebbero punirlo mandando all’aria i suoi piani.
Il romanzo erotico è scritto in secondo persona e, proprio come cita Carrère, vuole essere un omaggio al romanzo di Michel Butor “Modification“, in cui è narrato il viaggio fisico e interiore di un uomo da Parigi verso Roma, con lo scopo di attrarre l’attenzione del lettore in prima persona nel gioco letterario creato dall’autore. L’autore dichiara la volontà di una letteratura performativa, aspetto rilevante e presente in tutto il libro, ossia mediante l’atto performativo si compie quello che si dice di fare, e conseguentemente si produce immediatamente in un fatto reale (Teoria degli atti linguistici elaborata da Austin). “Nella pornografia è quello che più si approssima a un simile ideale, leggere sei bagnata, ti fa bagnare…“.
Ci sono anche riferimenti molto vicini alle tecniche yoga, come la visualizzazione di una parte specifica del corpo con la massima precisione e il trasferimento con il pensiero e i sensi, finalizzato all’idea dell’eccitazione erotica e sessuale. Imparare a lasciarsi andare al calore corporeo, l’intuito, il respiro per arrivare all’orgasmo è l’obiettivo cardine del libro Non è un “gioco” da leggere, è da mettere in atto soli o in compagnia del partner. Credo che questo romanzo sia l’estremizzazione del sesso come naturalezza dell’essere attraverso il gioco e la fantasia posta in essere.
È un racconto di seduzione. Con un epilogo, che racconta come il gioco sia stato fatto davvero e, come sempre succede nella vita, abbia preso strade diverse da quelle dell’intenzione primigenia. L’erotismo aleggia in qualsiasi luogo o forma, e soprattutto nel generarsi del pensiero ma alla fine della lettura mi sono detta, Herbert Marcuse forse aveva ragione “La differenza tra erotismo e pornografia è la differenza tra il sesso celebrativo e quello masturbatorio?”
Emmanuel Carrère è’ laureato presso l’istituto di studi politici di Parigi.La maggior parte delle sue opere sono incentrate sulla riflessione su sè stesso e sul nesso fra illusioni e realtà. Molti suoi libri sono poi stati trasporti in sceneggiature cinematografiche. È autore anche di numerose sceneggiature per telefilm, basate su testi di Gorge Simenon e altri. Ha scritto: La settimana bianca (Einaudi, 1996), Baffi ( Einaudi, 2000), L’avversario (Einaudi 2000), Io sono vivo, voi siete morti. Biografia di Philip K. Dick (Hobby&Work, 2006).
Voto: 7
Titolo: Facciamo un gioco
Autore: Emmanuel Carrère
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2004
Prezzo: 8 euro
Pagine: 50
Mi hai convinto, lo compro!
dopo la recensione mi è venuta voglia di leggere il libro. niente male!
molto interessante..!