Il 27 maggio presso la Mondadori di Piazza Duomo a Milano, Fulvia Cariglia ha presentato il suo ultimo lavoro ,“La luce e la rinascita” (Mondadori, 2009). Il libro riporta una serie di case history sulle esperienze di pre-morte: NDE. L’autrice, introdotta da Giorgio Gozzi, già nelle prime battute dell’incontro precisa un elemento importante, che sarà la base su cui svilupperà il suo lavoro e le sue tesi. Non esiste il paranormale, esistono solo cose normali non scientificamente giustificate ma che comunque presentano elementi particolari. E’ una piccola precisazione, alla quale però l’autrice tiene molto.
Questo libro è il frutto di anni di studio sulle esperienze di “pre-morte” (near death experience). Di confronto con i maggiori esperti del settore e soprattutto di contatto diretto con i soggetti protagonisti di questi eccezionali fenomeni, analizzati alla luce delle ultime indagini mediche e psicologiche, Fulvia Cariglia ha deciso di riportare alcune esperienze e racconti di vite comuni divenute tuttavia straordinarie. Emozionanti vicende di trasformazione e profonda spiritualità.
L’incontro è una vera è propria introduzione al libro, dove l’autrice dà alcune indicazioni per cercare di addentrarsi al meglio in un argomento così complesso. La scrittrice, sottolinea quanto sia inadatto ad esempio il termine pre-morte: non si può parlare di un “pre”: il soggetto che vive queste esperienze non è morto, ma, clinicamente parlando, lo sembra. Riporta quindi dopo un trauma, un incidente, un infarto, un arresto cardiaco, condizioni fisiche simili ad un soggetto non più in vita: elettroencefalogramma piatto, cardiogramma fermo, mancate risposte a stimoli fisici. Tuttavia, la sua coscienza continua a lavorare, attraverso percezioni uditive e fisiche che, secondo la scienza non dovrebbe avere. Di questi casi se ne accertano 15 milioni in Europa e 15 milioni negli Stati Uniti. Dati tutti in difetto, a causa della barriera culturale che ha limitato lo studio sino agli anni 70.
Proprio questo periodo è il punto di svolta della ricerca: un professore di filosofia, Raymond A. Moody, che tra l’altro scrive la prefazione al testo, attesta tra i suoi studenti 150 casi di NDE. Costruisce quindi una tabella nella quale seleziona 15 eventualità in cui va inquadrato il fenomeno: sentire il corpo che lascia il soggetto, uscire dal corpo e vedersi dall’esterno, essere consapevoli di questa situazione ma considerare la cosa ininfluente, come se si fosse sotto effetto di stupefacenti, camminare in un tunnel alla fine del quale si scorge la luce e ripercorrere i momenti salienti della propria vita.
E’ un momento particolare, ricco di emozioni, nel quale il soggetto sa di trovarsi di fronte ad un bivio: restare in quel luogo di pace o ritornare nel mondo. In tutti i casi presentati, le persone sono state convinte a ritornare alla vita “normale” da una entità non ben definita. Il ritorno, dalla scienza, è visto come qualcosa di soggettivo e quindi non classificabile e non studiabile, ma Fulvia Cariglia giustifica una certa oggettività: tutti, infatti, raccontano le stesse cose. La scrittrice, evita le accuse: persone di diverse nazionalità, estrazione sociale, sesso , età ( si parla anche di bimbi di 2 e 3 anni), senza condizionamenti culturali di alcun genere raccontano di avere vissuto le stesse emozioni. In genere chi torna assume comportamenti radicalmente diversi rispetto alla propria vita precedente sia a livello personale, che spirituale, che comportamentale, che artistico.
La Caraglia conclude la presentazione sottolineando il carattere stravolgente dell’esperienza., che non sta nella visione della morte, dell’aldilà, della luce, ma nel fatto che soggetti dopo aver “conosciuto” la morte, dopo averne fatta esperienza, non ne hanno più paura, iniziando così a condurre una vita meravigliosa.
Fulvia Bianchi Cariglia, laureata in sociologia, giornalista e psicologa, si occupa da molti anni di ricerca sugli stati modificati di coscienza. Ha condotto sull’argomento seminari presso l’Università di Firenze e scritto trasmissioni radiofoniche RAI, nonché relazionato a numerosi congressi specifici. È consulente culturale della Repubblica di San Marino, dove organizza ogni anno un Congresso internazionale di studi delle esperienze di confine. Vive e lavora a Firenze.