“Poletti usa, con maestria, l’intreccio tra realtà e mistero, psicologia e filosofia: rivivono le atmosfere dell’Ottocento, si affaccia l’amato Baudelaire; ma ci sono anche i segni di questi tempi: le inquietudini, le scelte definitive, l’angoscia esistenziale, la paura del “vuoto” sociale e culturale“. Così il noto giornalista sportivo Darwin Pastorin descrive la scrittura di Ugo Poletti che in “Il cielo piegato” (Edizioni Prestige, 2008) mostra tutto il suo acume letterario.
La scrittura scivola via veloce ma lascia il segno. Ugo Poletti, presidente del Calcio Venezia attualmente in carica, costruisce due racconti ben delineati sia dal punto di vista dei personaggi sia da quello degli stati d’animo che si interrogano su temi importanti quali l’adolescenza, il senso della vita, il passare del tempo, l’attesa. Poletti ne “Il cielo piegato” sfoggia “con tenacia ed orgoglio, il suo volto di narratore. E lo fa con bello stile, stupendo e stupendoci, catalogando “<<e aspettative umane>>.
I racconti. Il libro di Ugo Poletti unisce due storie all’interno. La prima “Lo spettatore della mia vita” è sicuramente il fiore all’occhiello dell’autore e l’argomento contenuto in essa da acnhe il titolo al libro. Punto centrale del racconto è una valigia che spinge il protagonista ad un percorso interiore, a ricercare l’essenza di se stesso per scoprire il mistero di uana valigia che ad un certo punto della sua vita sembra “seguirlo” in ogni cosa che faccia ed imporsi all’ordine del iorno come un complicato nodo da sciogliere. La seconda storia, “Romeo che pensato il mare“, è un continuo andaree a ritroso della memoria: la ragazza infilzata al circo, la figura ambigua e mai reale del bibliotecario, l’incontro programmato.
Ugo Poletti , vice-presidente del Venezia, porta nel mondo calcio la figura del dirigente (dirigente importante, dirigente che vuole ricondurre i lagunari ai fasti di un tempo, dirigente attento all’etica e alla morale) scrittore. Uno scrittore intenso, originale. Uno scrittore che sa parlare al cuore del lettore, senza inganni. Con l’abilità di un’ala destra dalla finta spiazzante, di un regista (il numero dieci delle stagioni passate) capace di un assist illuminante e folgorante.
L’autore quindi si cala nella scrittura con l’umiltà necessaria per affrontare la critica letteraria dando vita ad un ottimo lavoro di narrativa, aspettando la seconda opera.
Ugo Poletti è nato a Cles, in provinciadi Trento il 9 maggio 1964 e suona, canta, scrive, studia, alza pesi e lavora.