Nel romanzo La verità di Amelia di Kimberly McCreight (Editrice Nord 2014), una telefonata decide il futuro di Kate Baron, brillante avvocatessa newyorkese. “Sono Mrs Pearl, la vicepreside della Grace Hall. Amelia è stata sospesa per tre giorni con effetto immediato. Deve venire a scuola a firmare il provvedimento”. Una notizia inquietante per Kate, madre single in carriera, che ricordava il sorriso raggiante con il quale sua figlia Amelia di 15 anni l’aveva salutata poche ore prima mentre usciva per andare a scuola.
“In tutta la sua vita, Amelia non si era mai cacciata nei guai. Tutti i suoi insegnanti la consideravano un’ottima studentessa, brillante, creativa, riflessiva e determinata”, aveva successo anche nello sport e partecipava a qualsiasi attività extra le fosse proposta.
Amelia era una brava studentessa della Grace Hall, Istituto con la fama di essere una scuola liberale, “con insegnanti dalla mentalità aperta, attenti al bene degli alunni” fondato duecento anni prima da un gruppo di intellettuali di New York (sceneggiatori, artisti e politici). Quando Kate con il cuore in gola si era precipitata a Brooklyn, nell’ingresso della Grace Hall aveva notato con sgomento i camion dei vigili del fuoco, un’ambulanza e una ventina di poliziotti, alcuni in uniforme, altri in giacca e cravatta, tutti ammucchiati su un lato dell’edificio con le schiene curve che formavano una sorta di barriera. Un corpo s’intravedeva sotto il lenzuolo con accanto un anfibio nero. Il detective Molina si era avvicinato alla donna “c’è stato un incidente. Sua figlia, Amelia, è caduta dal tetto, Mrs Baron. Lei… sfortunatamente non è sopravvissuta. Mi dispiace, Mrs Baron, sua figlia Amelia è morta”. La ragazza si era suicidata ma per quale motivo? Kate si sentiva in colpa, il compito di una madre era di proteggere i propri figli, persino da se stessi. “E Kate aveva fallito miseramente su tutta la linea” fino a quando, quattro settimane dopo il dramma, le arrivò un sms rivelatore: “Amelia non si è buttata. Lo so io e lo sai anche tu”.
Reconstructing Amelia, uno dei casi letterari dell’anno negli States grazie al passaparola, rappresenta il riuscito esordio letterario dell’autrice. I diritti di traduzione del volume sono stati venduti in tutto il mondo e Nicole Kidman ne ha acquisiti i diritti cinematografici per produrre un film, nel quale sarà protagonista. Kimberly McCreight con questo romanzo ricco di colpi di scena indaga un tema scottante e sempre più attuale, quello del cyberbullismo (termine che indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l’e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari, i cercapersone e/o i siti web – fonte Wikipedia).
È notizia recente che negli USA oltre il 40% degli adolescenti ha confessato di essere stato vittima di qualche forma di violenza on line e il 90 % di esserne stato testimone. In Italia secondo i dati recenti del Ministero dell’Istruzione, uno studente italiano su quattro compie o subisce atti di prevaricazione sul web: il 27% ne risulta vittima, il 23,5% è un cyberbullo. Nel nostro Paese come è accaduto anche negli USA alcuni adolescenti si sono tolti la vita, vittime innocenti di parole offensive e violente che si trovano navigando sul web. È da sottolineare il disegno di legge contro quest’odioso fenomeno della senatrice PD Elena Ferrara che prevede tra le altre cose, una serie di iniziative formative per educare a conoscere e contrastare il problema. Ben vengano, dunque, volumi come questo, cronaca dei rapporti familiari all’epoca di Facebook, con i suoi lati più nascosti e drammatici, nel quale l’autrice pone ai lettori una domanda inquietante: conosciamo davvero i nostri figli?
“Se ne stava per ore a fissare il soffitto, piangendo fino a sentirsi del tutto svuotata. Pensava che la sua vita senza Amelia sarebbe stata solo un’enorme voragine senza senso. Era rimasta solo lei. Senza nessun altro. Per sempre”.
Kimberly McCreight dopo aver frequentato il Vassar College si è laureata in Legge cum laude presso l’Università della Pennsyvania. Prima di lasciare la professione e diventare scrittrice a tempo pieno, ha lavorato per diversi anni in uno dei più importanti studi legali di New York. Come testimoniano le innumerevoli recensioni entusiaste con questo romanzo si è imposta come una delle esordienti più apprezzate dell’anno. Vive a Brooklyn con il marito e le due figlie.
La verità di Amelia è tradotto da Chiara Salina.
Autore: Kimberly McCreight
Titolo: La verità di Amelia
Editore: Nord
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 16,40 euro
Pagine: 420
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