Di Asia in questi tempi si parla moltissimo. Per tanti motivi: economici, sociali, culturali, persino sportivi. Spesso però si dimentica che il guardare a “quel lato di mondo” non è cosa nuovissima, anzi. Basti pensare ai viaggi di Marco Polo o di Matteo Ricci (ricordato lo scorso anno da numerosi testi). E soprattutto a quelli di Alessandro Valignano, ricordato nel libro “Il visitatore“ (Spirali, 2011), ottimo volume di Vittorio Volpi che considera il gesuita “uno dei maggiori esploratori culturali del Rinascimento”.
Quella di Volpi è un’opera minuziosa e raffinata, capace di tessere tra loro prospettive economiche e religiose di questa figura così carismatica. Il racconto del soggiorno, dal 1574, in Giappone da parte di Valignano (frammentario ma di durata decennale) permette di comprenderne le peculiarità: un uomo umile e capace di ascoltare, di interagire e di inserirsi in contesti apparentemente diversissimi.
Qualità tali da far affermare dall’autore milanese che “le sue istruzioni su come organizzare «la missione» in Giappone dovrebbero essere sul tavolo di tutti gli imprenditori interessati al mercato nipponico”.
Sì perché Volpi la sa lunga, visto che da oltre trenta anni cura rapporti finanziari col Sol Levante e che dopo il disastro di Fukushima sia stato il più interpellato da tutti i maggiori media italiani.
Bisogna tornare quindi a Valignano, il “maestro” di Matteo Ricci e bisogna ripercorrere i loro viaggi e quelli e quelli di Michele Ruggieri in Cina, Roberto de Nobili in India e ancora Giulio Aleni, Alessandro de Rhodes e molti altri esploratori italiani che dal ‘500 in poi si mossero per quelle terre.
Il libro, arricchito di bellissime immagini, colpisce per la minuziosità e qualità narrativa (degna di uno storico e di un letterato). Volpi con intelligenza e finezza ci mostra una figura, quella di Valignano, troppo spesso dimenticata dai libri di scuola. Un vero e proprio “maestro” capace di essere una guida anche per le missioni contemporanee intraprese da uomini che non sempre capiscono che prima di predicare il vangelo o il proprio credo, e se si vuole essere accettati, bisogna conoscere le popolazioni che si hanno di fronte.
Vittorio Volpi, milanese, è stato uno dei primi italiani ad avviare già dagli anni settanta rapporti commerciali e finanziari con il Giappone. Ha vissuto per oltre trent’anni a Tokyo dove ha lavorato come responsabile di grandi banche internazionali. Profondo conoscitore dell’area asiatica, è autore di numerosi volumi, tradotti in diverse lingue, e di centinaia di articoli di politica, economia, finanza e società su testate italiane e internazionali tra cui “Nikkei”, “Il Sole 24 Ore”, “Il Corriere della Sera”, “Il Giornale”. È stato professore di Finanza Internazionale e di Sistemi Finanziari alla Business School della Sophia University a Tokyo, una delle più importanti università private giapponesi diretta dai Gesuiti, e di Economia Giapponese all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. La sua testimonianza di banchiere, di ambasciatore culturale, di docente universitario è un omaggio intellettuale all’esplorazione dell’Asia moderna, indispensabile oggi per un approccio efficace all’economia planetaria. Per questo, ha ricevuto molti premi e onorificenze da parte del governo italiano e di quello giapponese.
Autore: Vittorio Volpi
Titolo: Il visitatore
Editore: Spirali
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 20 euro
Pagine: 350