John e Jess (lui è un fotografo free lance in fuga verso New York, lei una scrittrice a caccia dell’ispirazione) si conoscono per caso all’aeroporto di Londra e sono destinati a scambiarsi niente altro che convenevoli: non sapranno mai di aver vissuto la stessa storia e di aver percorso strade ora parallele, ora indirizzate verso continenti e scelte di vita diametralmente opposti.
“Il giorno in cui non ci incontrammo” (Elliot Edizioni, 2010) comincia col seguire due storie in bilico e finisce per fondere/confondere in un unico abbraccio agrodolce i vari aspetti di tutto l’amore del mondo: passione, complicità, gelosia, incomprensione, paura, delusione e le infinite componenti emotive che caratterizzano il vissuto e le relazioni di ciascuno di noi ed allo stesso tempo ci avvicinano l’un l’altro.
Niklas Asker (testi e disegni) mescola sapientemente romanzo rosa e thriller: prima cuoce il lettore a fuoco lento (è mai possibile che John e Jess condividano inconsapevolmente la stessa donna?), quindi lo lascia basito dinnanzi ad una realtà tanto semplice quanto sconvolgente e ad un fumetto che ignora plot e personaggi per concentrarsi unicamente sulle pulsioni e sull’inquietudine di chi ama. Sono fondamentali la consapevolezza di essere stato tradito, la paura di perdonare ed il terrore di fuggire perdendo tutto; non è poi così importante sapere chi sia andato a letto con chi.
Jess forse ha perso la fiducia in Chloe, John teme che l’incanto con Sofia sia irrimediabilmente compromesso: i due sono uniti prima dallo stesso dolore, quindi dallo stesso trionfo. Ancora una volta la lezione di Asker sembra nata dall’accordo tra poesia e senso pratico: conta essere coerenti con se stessi, inseguire sempre e comunque la propria felicità così che il perdono e la fuga appaiano per la prima volta come due facce della stessa medaglia, come due soluzioni egualmente drammatiche e dignitose.
Una trama vagamente spersonalizzante (è inevitabile nel momento in cui si ambisce raccontare la storia di tutti noi) viene illustrata con soluzioni grafiche semplici ed efficaci, impreziosite da trovate squisitamente registiche: l’autore gioca con il tempo e lo spazio, scompone l’esistenza visiva (e visibile) dei due protagonisti in mille pezzi ed ogni tavola è caratterizzata da una diversa disposizione dei numerosi elementi grafici in ballo. Le prime pagine ci offrono addirittura un rarissimo caso di inquadratura in prima persona in un fumetto ed allora scoprire che Il giorno in cui non ci incontrammo ha vinto il Kolla illustrations award non è più così sorprendente.
Niklas Asker sembra nato per risolvere gli opposti: scopre la debolezza nell’abbandono, difende i diritti del fedifrago e delinea senza alcuna difficoltà i tratti di un mondo (reale o fittizio?) in cui il ripensamento è possibile sempre e comunque.
Con questi presupposti la vittoria del più prestigioso riconoscimento per illustratori svedesi con una grapich novel dal tratto garbato e rigorosamente in bianco e nero, ci appare semplicemente un primo passo verso un futuro all’insegna di conquiste sempre più incredibili e sempre più concrete.
Niklas Asker, è cresciuto in un paese nel nord della Svezia. Diplomato in Belle Arti, dal 2001 vive a Malmö dove lavora come illustratore, pittore e fumettista. È attualmente impegnato nell’adattamento a fumetti del romanzo Ember. Il mistero della città di luce di Jeanne DuPrau, in uscita negli Stati Uniti per Random House a fine 2011.
Autore: Niklas Asker
Titolo: Il giorno in cui non ci incontrammo
Editore: Elliot Edizioni
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 12 euro
Pagine: 80