Un libro straordinario, emozionante ed insolito quello del giovane Gabriele Del Grande, giornalista e viaggiatore per mestiere. Il viaggio, infatti, è per lui non solo un modo per scoprire e conoscere luoghi sempre diversi ma soprattutto un’opportunità per comprendere la vita nei suoi aspetti più duri e meno conosciuti. E’ questo l’obiettivo del suo ultimo lavoro “Roma senza fissa dimora” (Infinito Edizioni, 2009). MATERIALI/Leggi la prefazione del testo
In questo libro dal gusto amaro l’autore sottolinea aspetti della vita spesso trascurati mettendo in risalto problematiche importanti dal punto di vista sociale. La sua attenzione è così rivolta alla vita vissuta dagli homeless, i senza tetto che a milioni popolano le vie della città di Roma, anime in balìa del nulla che trascorrono i loro lunghi giorni nella totale indifferenza della gente; uomini e donne invisibili per la società.
Il tema affrontato da Del Grande è senza dubbio scottante perché dà un’immagine del tutto diversa della città di Roma, mostrandone i lati più nascosti volutamente celati ed ignorati; lo scrittore non parla delle bellezze della città, non descrive le magnificenze delle vie e dei monumenti storici ma ad uno ad uno mostra le vite e i volti di uomini dalla sensibilità infinita che per scelta o destino vivono ai margini di una società che li vede con indifferenza.
Per realizzare questo libro, molto simile ad un reportage, Del Grande ha trascorso un lungo periodo in compagnia di questi emarginati, vivendo come loro, accanto a loro, condividendone i drammi, le paure, i pensieri e l’infinita solitudine; i giorni trascorsi in strada gli hanno dato così modo di comprendere quanto la vita sia cruenta e violenta e quanto difficile sia viverla in condizioni precarie senza il calore umano di qualcuno che ti stia vicino. Tutto diventa ogni giorno una continua lotta per la sopravvivenza.
Un’esperienza intensa che ha segnato profondamente l’animo dell’autore non lasciando indifferenti neanche coloro che si apprestano a leggere la storia di uomini la cui vita ha segnato sulla pelle ferite profonde. Affrontando con orgoglio questa sua avventura, in compagnia del suo taccuino e di un sacco a pelo in cui dormire, Del Grande si scontra continuamente con verità e realtà dure di uomini che hanno ormai perduto tutto, ogni legame sociale, ritrovandosi sulla strada senza sapere bene come, una realtà che in pochi conoscono davvero, fatta di solitudine, violenza, alcol, droga ed infelicità.
La strada è un inferno per chi la vive ma dentro quest’inferno l’autore è riuscito comunque a trovare qualcosa di buono, un’umanità profonda che difficilmente si riscontra altrove; ha ascoltato storie emozionanti trascorrendo gran parte del suo tempo seduto su una panchina ad osservare la gente passare, ha vissuto un viaggio che lo ha segnato dentro lasciandogli segni indelebili ed ha instaurato forti legami che ricorderà per sempre.
Un’esperienza indimenticabile la sua. Un libro commovente che tocca l’anima fino in fondo.
Gabriele Del Grande nasce a Lucca nel 1982. Scrittore, giornalista e viaggiatore, si è laureato a Bologna in studi Orientali. Scrive su L’Unità, Redattore Sociale e Peace Reporter e collabora con Lettera27. Nel 2006 ha fondato l’osservatorio sulle vittime dell’emigrazione Fortress Europe ed è già autore di due importanti romanzi: “Mamadou va a morire” e “La strage dei clandestini nel Mediterraneo” (Infinito Edizioni, 2007).
Autore: Gabriele Del Grande
Titolo: Roma senza fissa dimora
Editore: Infinito Edizioni
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 12 euro
Pagine: 110